Avete voglia di cibo stampato in 3d? Allora recatevi a Londra, visto che c’è un ristorante che fa al caso vostro. FoodInk è il primo locale al mondo in cui tutto viene preparato con una stampante 3d, dal cibo ai piatti.
Cibo stampato in 3d a Roma e Torino
Londra, si sa, è una città originale; quindi era indubbio che un ristorante del genere nascesse proprio nella Capitale inglese. I creatori di FoodInk, che attualmente è un ristorante itinerante, sperano di creare locali simili in altre città del mondo. A ottobre il ristorante 3d dovrebbe essere illustrato anche a Roma e Torino. Si tratta di un’iniziativa interessante, ma gli scettici sono tanti, soprattutto gli amanti della buona cucina. Molti non riescono ancora a capire come può una stampante creare del cibo. L’idea di creare alimenti con la stampante 3d piace anche a Barilla. L’azienda italiana, infatti, ha creato 4 tipi di pasta usando proprio tale avveniristico apparecchio.
Come detto, a breve FoodInk arriverà anche in Italia. Chi lo vorrà potrà gustare cibo stampato in 3d. La portentosa stampante che crea alimenti è stata ideata da byFlow, stessa azienda che, due anni fa, ha creato la stampante portatile 3d multi-materiale.
Chef Fabio Tacchella approva idea londinese
L’iniziativa del cibo stampato in 3d piace anche allo chef italiano Fabio Tacchella, consigliere della Federazione Italiana Cuochi:
“Avevo già sentito parlare di stampanti 3d per il settore food ed è incredibile che siamo riusciti ad aprire un intero ristorante incentrato su questo nuovo format. Ovviamente si tratta di una scelta più che giusta, perché la novità attrae sempre”.
Tacchella ha approvato la nuova modalità di cucinare, sottolineando però la necessità di rispettare le tradizioni. Non si potrebbe, ad esempio, chiamare Amatriciana un piatto creato con ingredienti diversi e adatti per le stampanti 3d. Chissà se tale novità rivoluzionerà il mondo della cucina come, a suo tempo, fece la nouvelle cuisine?
