Secondo la classifica stilata da Top500, il super computer più veloce al mondo è Sundai TaihuLight, una macchina concepita e realizzata in Cina. Il ‘Paese del Dragone’, dunque, ancora una volta è stato in grado di creare un pc straordinario. Sundai TaihuLight batte il precedente Tianhe-2, computer sempre cinese e finora il più potente al mondo. Le caratteristiche di Sundai Taihu Light sono spettacolari: ha 41.000 chip e riesce a compiere 93 quadrilioni di calcoli al secondo. Si stima che il nuovo e veloce pc cinese sia cinque volte più potente del super computer statunitense, che ora scende in terza posizione.
La potente macchina cinese è stata creata nei laboratori del Chinese National Research Center of Parallel Computer Engineering & Technology e si riconduce al programma 863, ovvero un primo grande passo della Cina verso l’autonomia in campo tecnologia. In soldoni, tale nazione vuole essere meno dipendente dagli altri Stati, specialmente gli Usa. Pare che gli Stati Uniti, l’anno scorso, abbiano introdotto il divieto di esportazione verso la Cina di chip performanti. Bel balzo in avanti, dunque, della Cina in campo informatico e tecnologico; basti pensare che 15 anni fa non compariva nessun pc cinese nella classifica stilata dal Top500; oggi, invece, ce ne sono 167 contro i 165 americani.
Gli Usa resteranno a guardare? Assolutamente no. L’anno scorso il presidente Obama ha annunciato che gli Stati Uniti sono al lavoro per la creazione del super computer più veloce al mondo. Adesso, però, il primato è della Cina. Il ‘Paese del Dragone’ ha dichiarato che entro il 2020 arriverà Tianhe-3, erede di Tianhe-2. Era ben noto che la Cina fosse al lavoro per realizzare il pc più veloce al mondo, ma tutti credevano che utilizzasse chip americani. Il Paese orientale ha dimostrato così di riuscire a centrare bersagli importanti in autonomia, senza prodotti creati da altre nazioni.
A compilare la lista Top500, ogni anno, sono Erich Strohmaier e Horst Simon del Lawrence Berkeley National Laboratory, Jack Dongarra, dell’Università del Tennessee, Knoxville, e Martin Meuer, del tedesco ISC Group.
