Si torna a parlare di Guerra Fredda. A farlo è stato proprio uno dei più grandi registi al mondo, Steven Spielberg, che è tornato dietro alla macchina da presa dopo il grande successo ottenuto con “Lincoln”
“Il Ponte delle spie” è ambientato nel 1960, durante la Guerra Fredda e narra il primo scambio di prigionieri, organizzato dall’avvocato americano James Donovan, interpretato dal grande Tom Hanks. Il ponte delle spie, che oggi è denominato Ponte di Glienicke, era il luogo dove gli 007 americani e quelli della Germania Est si accordavano sul rilascio dei prigionieri. Su tale ponte venne anche trattato il rilascio di Francis Gary Powers, pilota di un velivolo spia colpito mentre sorvolava i cieli dell’Unione Sovietica.
Steven Spielberg, con “Il Ponte delle spie”, cerca di bissare il successo di “Lincoln”, sebbene la storia sia diversa. Certo, non sarà facile per la spy story incassare 2 Oscar e 11 nomination, ma nel mondo del cinema nulla è escluso.
Parlando dei film di spionaggio, Spielberg ha rivelato: “Ho sempre amato i film di spionaggio. Adoro John le Carré, amo i film di James Bond. Ma qui lo spionaggio è un punto di partenza, serve a mostrare il cambiamento di un uomo che esce dalla sicurezza della routine quotidiana per difendere i suoi principi”.
Steven ha collaborato ancora una volta (la quarta, ndr) con Tom Hanks. Il cineasta americano ha detto riguardo al talentuoso attore: “Tom è uno dei più grandi attori del mondo, ci capiamo al volo. Eravamo amici prima di essere colleghi, è padrino di uno dei miei figli”.
Spielberg ed Hanks hanno lavorato insieme in “Salvate il soldato Ryan” “Prova a prendermi” e “The Terminal”. I due non collaboravano da 11 anni. A firmare la sceneggiatura de “Il Ponte delle spie” sono stati i fratelli Cohen. Insomma, l’ultimo capolavoro di Spielberg ha tutte le carte in regola per vincere molti riconoscimenti, tra cui l’ambitissimo Oscar.
