Sciopero scrutini: esami di Stato rinviati per agitazione sindacale?

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“Lo sciopero degli insegnanti di non più di due giorni consecutivi previsto per la prima ora di ogni scrutinio non potrà riguardare le classi terminali, ma costringerà il Governo a spostare la data delle prove di maturità”. Lo spiega in una nota il comitato di volontariato Osservatorio Antiplagio. Considerando infatti che nella maggior parte delle regioni (anche se ne basterebbe una per posticipare gli esami) gli scrutini sono previsti tra il 10 e l’11 giugno, uno sciopero di due giorni li farebbe slittare al 12 e 13. Ma in queste due date non potranno essere riconvocati perché già occupate da altri scrutini, il cui calendario è stato fissato tempo addietro; quindi gli scrutini del 10 e 11 giugno verrebbero spostati al 15 e 16. Il 14 è domenica.

“Se poi la protesta degli insegnanti – continua Osservatorio Antiplagio – fosse confermata anche il 12 e 13 giugno (come è probabile), i rispettivi scrutini dovrebbero essere differiti anch’essi al 15 e 16; ma non sarebbe fattibile perché tali giorni sono già occupati dagli scrutini del 10 e 11 giugno. Quindi gli scrutini del 12 e 13 dovrebbero essere posticipati al 17 e 18 giugno. I giorni 15, 17 e 18 però, allo stato attuale, non possono essere impiegati: il 15 è prevista la riunione preliminare dei docenti commissari d’esame alla maturità; il 17 e 18 sono le date della prima e della seconda prova scritta. E’ inevitabile quindi – prosegue Osservatorio Antiplagio – che la conseguenza dello sciopero degli scrutini, e la soluzione più ragionevole, sarebbe il rinvio degli esami di Stato al 20 o 22 giugno, tenendo presente che il 21 è domenica e che la riunione preliminare non si potrebbe svolgere prima del 19. A meno che, per rispettare la data del 17 giugno, non si vogliano rinviare tutti gli altri scrutini a luglio o si convochino ad oltranza, senza soluzione di continuità“.

Dunque, anche se il termine delle lezioni varia da regione a regione, come può variare l’inizio delle operazioni di scrutinio, l’esame di Stato non può cominciare in date diverse nelle diverse regioni. “Il rinvio però – conclude Osservatorio Antiplagio – comporta una serie di disagi che ricadono sugli stessi insegnanti, sugli studenti e sulle famiglie: esiti finali dilazionati per tutte le classi; date e prenotazioni decise da tempo che saltano; biglietti già acquistati inutilizzabili, sia per gli spostamenti dei commissari d’esame, che degli studenti esterni o privatisti; vacanze e viaggi preventivati da settimane o mesi andati a remengo, ecc. Se il Governo non intende abbandonare il DDL sulla scuola approvato alla Camera e se la precettazione, per uno sciopero articolato così, è anti-sindacale e non è contemplata dalle norme, quale alternativa propone il Ministero dell’Istruzione onde evitare, per la prima volta nella storia repubblicana, che gli esami di Stato vengano rinviati a causa di un’agitazione sindacale?”.

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