Scuole aperte anche in estate per togliere ragazzi dalla strada

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Scuole aperte anche in estate

Proprio adesso che si avvicina il giorno della chiusura delle scuole, il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini annuncia che le scuole resteranno aperte anche d’estate. La notizia era nell’aria. I ragazzi, però, in estate non svolgeranno compiti di matematica, storia, italiano etc., ma dedicheranno il loro tempo alla musica, allo sport e al teatro. Nel corso di un’intervista a un giornale, il ministro Giannini ha parlato del progetto ‘Scuola al Centro’, oggetto di discussione anche al G7 di Tokyo:

“Istituti aperti anche d’estate per i ragazzi che restano a casa e che, inevitabilmente, finiscono a passare le giornate per strada. I ragazzi dei quartieri più disagiati di Milano, Roma, Napoli e Palermo. Un investimento da 10 milioni di euro”.

La dichiarazione della Giannini ha già suscitato polemiche. Sul piede di guerra anche gli insegnanti che temono di essere ‘sfruttati’. A spegnere le polemiche è stata proprio la stessa che le ha innescate, Stefania Giannini, chiarendo che gli insegnanti non hanno l’obbligo di lavorare anche in estate, ma chi lo farà riceverà un compenso, che comunque non sarà relativamente alto. Cosa studieranno i ragazzi in estate? Il ministro dell’Istruzione ha detto a riguardo:

“Pensiamo allo sport, a scuole di musica, teatro. Ma anche vari laboratori artistici. Tutto quello che potrebbe interessare i ragazzi, farli divertire e toglierli dalla strada”.

Come verrà finanziato l’interessante progetto mirato ad evitare il degrado urbano e a togliere i giovani di quartieri ‘difficili’ dalle strade? Il ministro ha spiegato:

“Sulle risorse potranno essere utilizzati i fondi destinati alla dispersione scolastica. Prevediamo che il progetto possa essere esteso anche ad altre città ed altri istituti in zone o quartieri complessi. L’esempio potrà essere seguito individuando gli istituti che, aprendo le porte quando sono normalmente chiusi, possono accogliere anche chi a scuola non ci va mai”.

Se la sperimentazione avrà esito positivo non è escluso che le scuole, in futuro, resteranno aperte anche di domenica. La proposta della Giannini ha fatto storcere il naso a molte persone, soprattutto ai genitori che, di solito, in estate vanno in vacanza. Il ministro, però, ha chiarito che l’iniziativa è stata pensata per quei giovani che in estate restano in città, per le strade, e non sanno cosa fare. C’è bisogno, quindi, di non lasciare soli a se stessi tali ragazzi. Anief è contraria a quella che chiama “ennesima operazione spottistica” volta ad ‘accalappiare’ voti quando mancano pochi giorni alle amministrative. Come mai, infatti, solo adesso ‘sboccia’ una proposta del genere? Il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, osserva:

“Non si comprende per quale motivo i nostri studenti debbano rinunciare al periodo di sospensione delle attività didattiche. Non dimentichiamo che sono bambini e ragazzi che meritano di andare in vacanza. Anche dopo i tagli della riforma Gelmini, alle medie, oggi i nostri ragazzi passano sui banchi 2.970 ore, contro una media di poco superiore a 3.000 ore dei Paesi Ocse. Ma il problema è anche un altro: ammesso anche che gli studenti abbiano bisogno di prolungare la loro presenza a scuola, chi sarà deputato a seguirli e a formarli anche nel periodo estivo? A meno che non si voglia trasformare la scuola in un locale dove si svolge del ‘babysitteraggio’ o semplice passatempo è chiaro che occorre mettere sul piatto risorse importanti. Oppure vogliamo cavarcela con pochi spiccioli, i 10 milioni di euro cui ha fatto riferimento i ministro in Giappone?”.

 

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