Stalking Buster: prima app contro femminicidio

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Stalking Buster: app per denunciare violenze sulle donne

La tecnologia si mette al servizio delle donne ed evita che le stesse siano minacciate o aggredite. A Milano è stata presentata di recente un’interessante app anti stalking, denominata Stalking Buster. L’applicazione gratuita è stata mostrata a tutti da Fondazione Donna e Avenade Italy. Si tratta di uno strumento utilissimo a disposizione delle donne, che potranno così fronteggiare semplicemente situazioni di violenza o stalking. L’app è già disponibile su Android ma a breve approderà anche su iOS e Windows Phone. La violenza e lo stalking sono i nemici da combattere in Italia e nel mondo, e la tecnologia può fare la differenza anche in tale ambito. Stalking Buster, lo ricordiamo, è gratuita e si può già scaricare sui dispositivi Android. Basta un click ed è fatta: le donne saranno più sicure d’ora in avanti. Il femminicidio è un vero dramma oggi. Ricordiamo che solamente in Italia, dall’inizio dell’anno, sono state uccise 36 donne da parenti, fidanzati o ex fidanzati. Ricordiamo, ad esempio, la storia di Sara Di Pietrantonio, una 22enne romana che è stata aggredita e poi arsa dall’ex fidanzato.

Stalking Buster è frutto di un progetto avviato per contrastare il femminicidio con ogni mezzo. Il fenomeno, infatti, è preoccupante e i dati Istat non possono non allarmare: le donne che hanno subito vessazioni durante la loro vita sono più di 3,4 milioni. A Milano non è stata presentata solo l’importante app ma si è parlato anche di violenze, stupri, aggressioni e torture ai danni del ‘gentil sesso’. Molte donne hanno parlato anche delle loro traumatiche esperienze. Fondazione Donna e Avenade Italy hanno collaborato a lungo per realizzare l’app. Avenade Italy, in particolare, ha sfruttato tutte le sue competenze per creare un’app originale e utilissima. L’interfaccia di Stalking Buster è alquanto semplice e consente di avvisare immediatamente le forze dell’ordine. Spiccano i pulsanti SOS 112 (numero unico per le emergenze), SOS STK (numero che contattare un’unità antistalking) e SMS SOS (numero che permette di inviare un SMS all’unità antistalking e un link a Google Maps della posizione della malcapitata). Maria Rita Gismondo, presidente di Fondazione Donna a Milano Onlus ha detto:

“Grazie a ‘Stalking Buster’ e alla tecnologia siamo in grado di fornire un aiuto immediato per contrastare il fenomeno dello stalking e per far sentire le donne più al sicuro”.

Il CEO di Avenade Italy, Mauro Meanti, ha invece sottolineato che Stalking Buster è “la prima applicazione mobile in Italia progettata per offrire supporto in situazioni di emergenza legate allo stalking”. Non poteva mancare alla presentazione dell’app anti stalking Giulio Gallera, assessore alle Pari opportunità della Regione Lombardia, che ha dichiarato:

“Purtroppo i numerosi fatti di cronaca ci dicono che molti casi di stalking si trasformano poi in irrimediabili tragedie e i dati sui femminicidi non accennano a diminuire… La Regione sta lavorando per dare concretezza al Piano quadriennale contro la violenza alle donne approvato nel 2015″.

E’ triste e, nel contempo, fa riflettere l’immagine pubblicata nelle ultime ore dal Telefono Rosa, che ritrae i volti delle 59 vittime del femminicidio dall’inizio del 2016. Dall’inizio di quest’anno ad oggi, in Italia sono state trucidate 59 donne; oltre 156, invece, le vittime di femminicidio dal 1 gennaio 2015. Non è ora di arginare fermamente questo triste e aberrante fenomeno? Gabriella Moscatelli, presidente del Telefono Rosa, chiede al Governo un tempestivo intervento per fronteggiare una vera strage di donne, lanciando l’hashtag #quanteancora:

“Quante ancora ne devono morire perché il Governo si renda conto che le risorse economiche, i mezzi e le attività di contrasto della violenza di genere sono del tutto insufficienti? Quante donne, ragazze, madri, figlie, sorelle, amiche dobbiamo vedere massacrate da ex, diventati mostri e assassini, prima che vengano prese decisioni e attuate politiche attive idonee ad un problema sociale enorme come quello della violenza sulle donne?”.

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