Addio al grande scrittore, saggista e filosofo Umberto Eco. Il grande intellettuale italiano è morto ad Alessandria, la sua città. Aveva 84 anni
Il mondo della cultura italiana e mondiale perde un altro pilastro. Eco è stato certamente uno dei saggisti e scrittori italiani più prolifici e, proprio per la sua grande esperienza e preparazione, venne nominato professore emerito dell’Università di Bologna. Tra i suoi più grandi successi letterari ci sono senza dubbio “Il nome della rosa” e “Il pendolo di Foucault”. Un anno fa uscì “Anno zero”, edito da Bompiani. Non bisogna dimenticare, però, che il fondatore del dipartimento della Comunicazione dell’Università di San Marino ha scritto moltissimi saggi di linguistica, semiotica, filosofia ed estetica medievale.
La notizia della morte di Umberto Eco è stata annunciata dai suoi familiari. Immediatamente, sui social sono iniziati a ‘piovere’ messaggi di cordoglio per la morte dell’immenso intellettuale italiano. Anche Bompiani ha voluto esprimere il suo dolore per il decesso di Eco:
“Lutto per la cultura, ci lascia Umberto Eco: Siamo addolorati”.
Condoglianze via social sono state espresse da tantissimi personaggi del mondo della cultura, dello spettacolo e della politica. Giovanna Melandri, ad esempio, ha scritto:
“Che tristezza la notizia della morte di Umberto Eco. Un grandissimo intellettuale e scrittore, una persona unica e speciale. Mancherà tanto”.
Non solo personaggi famosi, però, hanno voluto esprimere la loro tristezza per il trapasso di un maestro. Molti internauti hanno citato uno degli aforismi più famosi di Eco:
“Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5.000 anni”.
Arrivato anche il messaggio del premier Matteo Renzi:
“Esempio straordinario di intellettuale europeo, univa un’intelligenza unica del passato a una inesauribile capacità di anticipare il futuro. Una perdita enorme per la cultura, cui mancherà la sua scrittura e voce, il suo pensiero acuto e vivo, la sua umanità“.
Il magnifico intellettuale italiano ha ottenuto, nel corso della sua vita, tantissimi riconoscimenti, come il Premio Strega (1981), l’Ambrogino d’Oro (1988), la laurea honoris causa dalla Sorbona di Parigi, e la Legion d’Honneur (1993).
