Vittorio Sgarbi nudo su Facebook: ispirazione dannunziana

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Sgarbi 'desnudo' su Facebook

Sgarbi 'desnudo' su FacebookIl celebre critico d’arte Vittorio Sgarbi ha lasciato di stucco gli internauti con una una foto, postata su Facebook, che lo ritrae completamente nudo

 

 

Sgarbi fa parlare ancora di sé, dunque, ma stavolta non per proteste a sfondo politico o contestazioni di vario tipo. Il critico d’arte si è fatto immortalare ‘senza veli’ sul salotto della sua abitazione, mentre parla al telefono. Nessuno avrebbe mai immaginato di ammirare ‘Sgarbi desnudo’ sul salotto di casa. Niente biancheria intima per il critico d’arte, che stavolta è arrivato al limite della decenza. Lo scatto postato da Sgarbi sul suo profilo Facebook è corredato dalla didascalia “Immotus nec Iners”, che significa “Fermo ma non inerte”: un detto dannunziano tanto caro a Vittorio. La foto ‘piccante’ ha incassato nel giro di un’ora più di 9.000 ‘like’ e 2.000 commenti. Molti fan di Sgarbi non hanno apprezzato lo scatto, reputato una mera caduta di stile. C’è chi ha scritto su Facebook “Sembra un quadro di Caravaggio!” , oppure “Dopo questa foto le capre diranno ripetutamente ‘Sgarbi’ per offendersi tra loro”.

Che dire, agli artisti, intellettuali, cantanti, personaggi famosi è concesso tutto, anche postare scatti al limite dell’impudicizia. Forse qualcuno, come Sgarbi stesso, definirà lo scatto una forma d’arte. Noi non lo neghiamo, ma non ci saremmo mai aspettati un comportamento del genere da parte sua. A questo punto non dobbiamo criticare neanche Miley Cyrus per il suo twerking e le sue foto.  In fondo la provocazione fa parte del suo mestiere. Chissà, forse Vittorio Sgarbi si sta facendo influenzare dalle mode d’oltreoceano, oppure ha deciso di sposare la causa dannunziana. Chissà? Tra un impegno e l’altro, dunque, il noto intellettuale italiano ha trovato il tempo di farsi ritrarre ‘come mamma l’ha fatto’ sul salotto della sua lussuosa abitazione. E’ probabile che Sgarbi parlerà di nudità anche durante il festival letterario “Babele”, promosso da lui stesso a Padova, che sarà incentrato su varie tematiche, tra cui l’Islam, o meglio le difficoltà che incontrano i fedeli di Allah. I boia dello Stato Islamico, per il critico d’arte, hanno provocato danni peggiori del colonialismo:

“Se io, mio figlio, lo mando ad Oxford, non a Baghdad ci sarà una ragione. Non conosco alcun occidentale che mandi il proprio figlio a Baghdad e nessuno che, abitando nei luoghi più remoti del mondo, non mandi il proprio figlio a Parigi. Questo per dire che il mondo islamico ha tali problemi da risolvere che sono loro i primi a viverne del contraddizioni”.

Sgarbi, dopo aver sottolineato i paradossi dell’Islam, o meglio dell’estremismo islamico, ha elogiato la religione cristiana:

“Di sicuro nessuna religione ha espresso tanta bellezza come la religione cristiana. Non c’è mai stato un Bach di Baghdad né un Giotto di Mosul”.

A quanto pare, Vittorio Sgarbi è tornato in forma dopo l’ischemia cardiaca che lo ha colpito qualche mese fa, costringendolo a un ricovero d’urgenza. L’intellettuale non sa stare fermo. Lo ha dimostrato anche qualche giorno fa, quando ha tenuto una lectio magistralis al teatro Lauro Rossi di Macerata, estasiando i presenti con le sue parole. Vittorio ha più volte elogiato Macerata, città piena di arte e cultura, così come la regione a cui appartiene, le Marche, dove arrivano “i pittori più grandi, toscani, veneti, umbri, che arricchiscono l’arte di questa regione in cui tutta l’Italia è rappresentata, è uno spirito universale di cui Macerata è una Capitale viva e pulsante”.

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