I rapporti tra Austria e Italia rischiano seriamente di incrinarsi per la decisione degli austriaci di chiudere il valico del Brennero. Renzi non ci sta e chiede all’Europa di intervenire subito
L’Austria fa sul serio: vuole chiudere il il valico italo-austriaco del Brennero, che sarà presidiato da molti soldati. Renzi reputa la decisione inammissibile e si chiede all’Europa di mutare il suo atteggiamento sia in tema di politica economica che di migrazione:
“L’idea di chiudere il Brennero è sfacciatamente contro le regole europee, oltre che contro la storia, contro la logica e contro il futuro”.
I controlli nei pressi del Brennero si faranno molto stringenti, soprattutto nei confronti dei tir. E’ stato ribadito nelle ultime ore durante una conferenza stampa a cui hanno preso parte le autorità austriache, tedesche e italiane. Se l’Italia continuerà a contestare i controlli dei mezzi da Fortezza (BZ), l’Austria realizzerà un muro di 370 metri e obbligherà ogni treno a fermarsi alla stazione di Steinach per controlli accurati. Helmut Tomac, numero uno della Polizia tirolese, ha dichiarato:
“Controlleremo tutti i passeggeri su tutti i treni se l’Italia non dovesse consentire ai poliziotti austriaci di iniziare i controlli già da Fortezza. La fermata a Steinach e i relativi ritardi saranno inevitabili. Se fosse necessario saranno inviati al Brennero anche soldati per dare supporto ai 250 agenti già previsti. Una decisione che però spetterà al Ministero della Difesa”.
I rapporti tra Italia e Austria, dunque, stanno diventando alquanto difficili. Nelle prossime ore, il ministro dell’Interno italiano, Angelino Alfano, incontrerà quello austriaco, Wolfgang Sobotka, per discutere sulla spinosa questione dei controlli al Brennero, che dovrebbero iniziare a fine mese. Spera che non ci saranno controlli anche il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, che ha detto durante un’intervista al tabloid Die Presse:
“Confidiamo che Vienna non prenderà decisioni unilaterali nei prossimi mesi, e che l’Austria continuerà a collaborare strettamente con noi nella crisi dei profughi”.