Alla fine, il bonus bebè servirà alle famiglie italiane? In tempo di crisi tutto ‘fa brodo’. Non sarebbe meglio, però, creare posti di lavoro che permettano ai genitori di vivere una vita dignitosa? Comunque, da ieri si possono inoltrare all’Inps le domande per incassare il bonus bebè di 80 euro al mese. Ovviamente, l’Isee di ogni famiglia deve essere inferiore ai 25.000 euro annui.
La domanda per ottenere la somma può essere inviata da tutti i genitori che hanno un bebè nato, adottato, o preso in affido preadottivo, tra il 1 gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017. L’assegno, come detto, viene erogato mensilmente per 3 anni. Chi ha un Isee inferiore ai 7.000 euro annui, invece, incasserà 160 euro al mese.
La domanda può essere presentata da uno dei genitori, anche se straniero, purché abbia la cittadinanza italiana. Chi non è cittadino italiano deve possedere il permesso di soggiorno Ue di lungo periodo. Chiaramente, il bebè deve risiedere in Italia e convivere col richiedente.
Fonti Inps sottolineano che la domanda deve essere presentata solamente in via telematica entro 90 giorni dalla nascita del bebè o dal momento in cui inizia a vivere col padre e la madre. Ai genitori dei nati tra il 1 gennaio 2015 e il 27 aprile 2015, è stato dato un termine più largo per la presentazione della domanda: la scadenza, infatti, è il 27 luglio 2015.
Chi presenterà la domanda entro il termine di 90 giorni, potrà sempre beneficiare dell’assegno che, però, verrà computato non dal momento della nascita del bimbo ma da quando viene presentata la domanda.
