Esma estende restrizioni criptovalute e CFD

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L’ESMA, che è l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, ha deciso di rinnovare la restrizione alla commercializzazione, alla distribuzione e/o alla vendita di contratti per differenza (CFD) ai clienti al dettaglio, e quindi ai risparmiatori privati ed ai piccoli trader. Le restrizioni, in vigore dall’1 agosto, sono state rinnovate, a partire dall’1 novembre del 2018, per un periodo di altri tre mesi (approfondisci l’argomento su questo sito ).

Le pesanti restrizioni ESMA sugli investimenti in leva finanziaria

La decisione di rinnovare le restrizioni è strettamente legata al fatto che continua a sussistere, sempre secondo l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, una significativa preoccupazione, in materia di protezione degli investitori, legata all’offerta di CFD ai clienti al dettaglio. Le restrizioni sono state approvate dal Consiglio dell’ESMA lo scorso 26 settembre del 2018, e sono le seguenti: i limiti della leva finanziaria, in base alla volatilità del sottostante, devono essere compresi da  30:1 a 2:1. In particolare, deve essere di massimo 30: 1 per le principali coppie di valute, di 20: 1 per le coppie di valute non principali, per l’oro e per gli indici azionari principali, di 10: 1 per le materie prime diverse dall’oro e per gli indici azionari non principali, di 5: 1 per le singole azioni ed altri valori di riferimento, e di solo 2: 1 per le criptovalute.

Inoltre, l’ESMA ha fissato pure l’obbligo di protezione del saldo negativo sugli account aperti dai clienti, in modo tale da limitare in automatico le perdite, restrizioni a proporre il trading di CFD tramite incentivi, ovverosia con le promozioni e/o con i bonus, ed un apposito avviso di rischio standardizzato che comprenda, tra l’altro, anche la percentuale di perdite potenzialmente ottenibili sui conti degli investitori al dettaglio con il trading in CFD.

Come agisce l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati

Le misure di intervento dell’ESMA, così come previsto dalla MiFIR Regulation, possono essere solo adottate in via temporanea con possibilità di rinnovo. Di conseguenza, l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati interviene con restrizioni della durata di tre mesi, dopodiché prima della scadenza dei tre mesi può prendere in considerazione, così come è avvenuto per le restrizioni sopra illustrate, un ulteriore rinnovo sempre di tre mesi in tre mesi.

L’ESMA, nell’ottica di garantire la protezione degli investitori privati, con il giro di vite sui CFD permette ai trader di non perdere più quantità di denaro superiori a quelle investite attraverso proprio le limitazioni sulle leva finanziaria, con lo stop/divieto a forme di incentivazione, e con una maggiore attenzione da parte dei broker online che è chiamato a fornire adeguate avvertenze, anche standardizzate, sui rischi finanziari.

Messa al bando opzioni binarie confermata, ecco perché

E se per i CFD il trading  è sempre più a maglie strette in tutta Europa, è bene ricordare, invece, che l’operatività sulle opzioni binarie è stata già del tutto messa al bando e, di conseguenza, da parte dei trader privati non sono accessibili in quanto l’intermediario è del tutto inibito nel proporle.

La pericolosità delle opzioni binarie, in termini di rischio a carico del piccolo investitore, è stata peraltro accentuata, prima della messa a bando, da un contesto Ue caratterizzato da tassi di interesse bassi. Mentre le opzioni binarie, sostanzialmente bollate non come un investimento, ma come una vera e propria scommessa vinci/perdi, hanno attirato la clientela al dettaglio grazie al proliferare delle piattaforme digitali ed alla promessa di alti rendimenti che, pur tuttavia, non possono essere mai garantiti.

Trading online ad alto rischio, mercato azzoppato dall’Esma

Nonostante le richieste, ed anche le pressioni dei broker online, l’Autorità sovranazionale europea, pur nell’ottica di tutelare gli investitori privati, è sostanzialmente intervenuta a gamba tesa sul mondo del trading. E’ chiaro che i divieti, le limitazioni e le restrizioni imposte, se confermate costantemente di tre mesi in tre mesi, andranno ad erodere i ricavi ed i profitti di tanti intermediari online. Non a caso già da qualche tempo si è attenuato il tasso di proliferazione di nuovi broker online pronti ad affacciarsi sul mercato del trading online di strumenti finanziari ad alto rischio che, al momento, è in tutto e per tutto azzoppato.

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