Incidenti sul lavoro
Da Redazione
Febbraio 20, 2017
Capita spesso di sentire di notizie o di leggere sul giornale o vari altri media di infortuni sul lavoro, la maggior parte dei quali spesso si sarebbero potuti evitare con maggiore attenzione o con della prevenzione (fondamentale è indossare abbigliamento da Lavoro protettivo clicca qui per saperne di più www.ferramenta.biz). Gli incidenti, quelli mortali specialmente, causano anche molti dilemmi a livello penale. I più gravi invece, non mortali, spesso includono anche conseguenze permanenti. I lavoratori infortunati in genere possono chiedere un indennizzo attraverso il sistema di tutele indennitarie e risarcitorie all’avanguardia italiano. In ogni caso, un lavoratore che subisce un infortunio sul luogo di lavoro, raggiungendo il luogo di lavoro oppure che contrae una malattia professionale, ha diritto ad un indennizzo da parte dell’Inail, che dopo segnalazione e riconoscimento dell’incidente o della malattia risarcisce in un’unica soluzione se il danno subito è tra il 6% e il 25%, con una piccola franchigia per danni permanenti fino al 5%. Superata la percentuale del 16% si incappa invece ad una rendita vitalizia, erogata tramite assegno mensile per tutta la vita.
Qualche statistica
Secondo le ricerche condotte dall’Eurispes e Ispesl, le incidenze sul lavoro hanno superato il 27,7% già nel 2002. Tra queste, il 39,4% riguardano incidenti di rapporti di collaborazione coordinativa e continuativa. Seguono i contratti full-time a tempo determinato con il 18,1% e il part-time a tempo indeterminato con il 16,1%. Le altre percentuali riguardano l’apprendistato con il 7,8% il part-time a tempo determinato con il 7,5% il lavoro interinale con il 4,9% e la formazione lavoro con il 4,3%. Gli ultimi della lista sono i piani di inserimento professionale, solo 0,2%. Analizzando il lavoro interinale, si sono presi in considerazione 16 imprese, che hanno impiegato più di 250 mila operai, con 57 milioni di ore di lavoro cumulative e una durata media di impiego di circa 224 ore. Il 76% degli infortuni riguarda operai comuni, prevalentemente i giovani, con una metà media di 27 anni.
Valutare gli incidenti
Per la verifica e la determinazione delle conseguenze di un incidente, solitamente intervengono l’Inail o i patronati presenti su tutto il territorio nazionale, che assistono inoltre i lavoratori per le procedure e la comunicazione con l’istituto. L’Inail non è però l’unico ente di protezione sociale per il lavoratore infortunato, in quanto indennizza ma non risarcisce in maniera completa per la sofferenza morale o esistenziale. Questi ulteriori termini vanno concordati col datore di lavoro secondo le norme di accertamento delle responsabilità. Dopo aver precisato queste responsabilità si può parlare di risarcimento pieno o indennizzo Inail, parlando di danno differenziale, che si calcola prendendo in considerazione il danno permanente determinato dalle tabelle del danno biologico, alle quali va sottratto l’indennizzo dell’Inail.
Questo risarcimento viene erogato sempre secondo i limiti previsti dalle tabelle del tribunale, e solo se il lavoratore dimostra di essere compromesso per particolari abitudini di vita, in conseguenza dell’infortunio. Un esempio è un incidente ad una mano per un lavoratore che, nel tempo libero, si dedica a suonare il pianoforte. Anche per lesioni al di sotto del 6% il lavoratore potrà chiedere al datore di lavoro un risarcimento.
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