La Buona Scuola incassa fiducia Senato, Grillo: “Hanno ucciso la scuola pubblica italiana”

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La discussa riforma della scuola, ribattezzata la ‘Buona Scuola’ dal premier Renzi, ha incassato la fiducia del Senato; quindi a breve, salvo imprevisti dell’ultimo momento, diventerà legge. La scuola, quindi, cambierà volto, in quanto la legge introduce novità che riguarderanno sia gli studenti che i professori.

Innanzitutto, la ‘Buona Scuola’ prevede l’assunzione di 107.000 insegnanti. Non è, però, la sola novità. Sarebbe riduttivo, no? I presidi delle scuole avranno più poteri nella gestione di risorse umane, finanziarie e tecnologiche. Le novità riguarderanno le scuole elementari, medie e superiori e atterranno anche alla didattica. Alle elementari, ad esempio, si dedicherà più tempo alla musica, all’inglese e all’educazione motoria; nelle scuole medie, invece, si darà più spazio all’educazione ambientale e alle lingue straniere.

Uno dei punti più discussi e controversi della riforma è proprio il super preside, che tra l’altro potrà conferire le supplenze fino a 10 giorni. I presidi, però, verranno valutati a loro volta, ogni 3 anni, da ispettori in base a diversi parametri, tra cui il raggiungimento degli obiettivi prefissati per migliorare il servizio scolastico.

Punto degno di nota della ‘Buona Scuola’ è lo School Bonus. In sostanza, otterranno un beneficio fiscale in sede di dichiarazione dei redditi le famiglie che vorranno fare donazioni per realizzare nuovi edifici scolastici o per restaurare quelli esistenti. Per la prima volta, inoltre, anche nelle scuole italiane ci sarà l’alternanza scuola-lavoro. Negli istituti tecnici e professionali, ad esempio, gli studenti dell’ultimo triennio dovranno svolgere circa 400 ore in azienda o in strutture pubbliche, anche durante le vacanze estive. Ovviamente, il numero delle ore di lavoro sarà inferiore nei licei (circa 200).

La ‘Buona Scuola’ non piace alle opposizioni. Ieri, dopo la fiducia al Senato, i parlamentari del M5S hanno acceso i lumini per iniziare il funerale della scuola pubblica. “Hanno ucciso la scuola pubblica italiana. A farlo è stato un governo arrogante e ignorante che ha dato la mazzata finale a un Paese che è già in ginocchio trasformando la scuola statale in un’orribile copia di un’azienda”, ha dichiarato il leader del M5S, Beppe Grillo.

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