Fabrizio Corona è stato aggredito al boschetto della droga in Via Sant’Arialdo. La zona è meta di spacciatori. Su Instagram ha raccontato cosa è successo, con lui anche il figlio Carlos Maria, e ha ringraziato Dio per averlo protetto.
Fabrizio Corona aggressione
La vita di Fabrizio Corona è di nuovo al centro delle cronache nazionali ma non per i suoi eccessi e per l’ennesimo gossip. Qualche ora fa Corona è stato vittima di una violenta aggressione. La notizia è stata riportata da Milano Today e dallo stesso Fabrizio sul suo profilo Instagram dove ha condiviso la foto all’interno dell’ambulanza. Solo tanta paura per Fabrizio Corona e per fortuna nessun grave danno, nonostante la brutalità con cui sia stati aggredito. Corona si era infiltrato in una zona pericolosa dove nemmeno la polizia si avvicina, il boschetto di Rogoredo alla periferia milanese è la più grande zona di spaccio del Nord Italia. L’aggressione sarebbe avvenuta intorno alle 22,30 circa, alcuni frequentatori del boschetto avrebbero riconoscerlo l’ex paparazzo e si sono avventati con bastoni e cani. Sotto shock uno dei suoi collaboratori. Sul posto, oltre ai sanitari del 118, sono arrivati anche i Carabinieri che hanno iniziato le indagini.
Fabrizio Corona tossicodipendenza
Corona si era infiltrato nel boschetto della droga con una telecamera nascosta per realizzare un servizio destinato alla televisione. Dopo essere stati riconosciuti e pestatati, Fabrizio e i collaboratori sono stati derubati, hanno perso i documenti e i telefoni. Il bosco di Rogoredo è la “patria nazionale dello spaccio italiano”, così come ha scritto Fabrizio Corona su Instagram, persino la polizia non entra in quella zona. Le uniche inchieste sono state realizzate di giorno, lui voleva raccontare cosa succede di notte, i giornalisti hanno gli agenti di scorta, Corona era accompagnato da un operatore e un fonico. Fabrizio Corona ha parlato del parallelismo della sua tossicodipendenza e di quella della povera gente, con lo stato inerme. Ha rischiato la vita per fare quello che ha sempre fatto: raccontare la realtà in maniera oggettiva.
