Pensione INPS: tre mesi per dimostrare che era viva, le avevano tolto indennizzo

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Fonte foto: Inps.it

Infinito calvario burocratico per una donna di Torino alla quale l’INPS le aveva tolto la pensione perché ritenuta morta. L’anziana signora ha impiegato tre mesi per dimostrare che era viva.

L’INPS cancella la donna dal database

L’INPS cancella il nominativo di una donna dal database interno e per questo motivo non erogava la pensione a una signora di 70 anni residente a Torino. La donna da qualche mese non riceveva più l’indennizzo dovutole e accertandosi del perché ha avuto una vera e propria sorpresa da parte dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.

La signora di 70 anni faceva da badante a sua madre, deceduta presso l’ospedale Martini di Torino, nel mese di luglio 2018. La 70enne è stata considerata anch’essa morta e per questo motivo ha deciso di cancellarla dai propri registri per l’erogazione mensile della pensione.

L’errore da parte dell’INPS

L’errore da parte dell’INPS è stato scoperto da parte della donna nel mese di dicembre 2018 e da quel momento la trafila per dimostrare all’ente nazionale che la donna non fosse morta, ma viva si è rivelato più arduo di quanto si potesse immaginare.

La donna torinese ha dovuto presentare certificati, effettuare telefonate agli uffici predisposti e recarsi più volte presso l’istituto. Come riportato da Torino Today, l’INPS ha assicurato che tutti i soldi e gli arretrati spettanti alla donna arriveranno non oltre il mese di marzo 2019 a causa di una procedura telematica.

L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale si è ovviamente scusato con la donna e giustificato il grave errore ad un problema tecnico. A Bolzano, invece, lutto nel mondo del volontariato a causa della morte di Gertrud Calenzani mentre Ad Agrigento si è registrato un incidente mortale in moto.

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