Un team di studiosi ha ideato un metodo per colpire e annientare le cellule neoplastiche nei pazienti colpiti da adenocarcinoma metastatico del pancreas.
Abraxane si basa sulla nanotecnologia per condurre un chemioterapico conosciuto e sfruttato per varie neoplasie all’interno delle cellule cancerose del pancreas, saltando ostacoli diversamente insormontabili.
“Per perpetrarlo si ricorre all’albumina sierica umana, una proteina fisiologicamente presente nel sangue che trasporta molecole idrofobiche. I tumori la catturano avidamente e il farmaco sfrutta questo ‘lasciapassare’ per arrivare dritto al tumore”, ha affermato Giampaolo Tortora, direttore dell’Unità operativa complessa di oncologia medica dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona.
Tortora ha tuttavia rammentato che “c’è ancora molto da scoprire, non tutti i meccanismi sono ancora noti”.
“Il farmaco ha dimostrato di poter prolungare la sopravvivenza di questi pazienti. Per esempio, cosa che in passato non era mai avvenuta, si registra una percentuale (intorno al 4%) di malati con una sopravvivenza di più di 3 anni. E ancora, una riduzione del rischio di morte del 28%”, ha dichiarato Michele Reni, operante presso l’Unità operativa di oncologia medica, Irccs San Raffaele di Milano.
