Data di nascita svela quanto vivrai: persone di maggio più longeve

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Vivrai poco o tanto? E’ questione di data di nascita. Ebbene sì, un team di studiosi della Columbia University di New York ha condotto una ricerca interessante mirata al collegamento tra le nascite di 1.7 milioni di persone e la sussistenza di diverse malattie.

Al termine dello studio è stato notato che la stagione di nascita influisce sul pericolo di essere colpiti da diverse patologie o, addirittura, sulla longevità. I ricercatori americani hanno arguito che le persone che si ammalano meno e vivono di più sono quelle nate a maggio; chi nasce ad ottobre, invece, ha una salute cagionevole. In particolare, i nati ad ottobre rischiano malattie mentali e carenza di attenzione. I soggetti che nascono a marzo, invece, rischiano patologie cardiache; mentre quelli di dicembre sono soggetti a malesseri respiratori.

Gli studiosi hanno precisato che non bisogna trarre subito conclusioni. E’ facile, infatti, che una persona che nasce ad ottobre vivrà oltre un secolo; però, tali coincidenze vanno senza dubbio approfondite.

Ricordiamoci sempre che i geni sono responsabili dell’invecchiamento per il 25%. Che significa? Che per una vecchiaia sana bisogna mangiare cibi salutari e svolgere esercizio fisico. Non è vero che bisogna assumere stili di vita corretti quando si è maturi; è bene fare sport e consumare alimenti benefici già da piccoli, poiché dopo ogni sacrificio potrà risultare vano.

“Curare le persone anziane non può essere una priorità per la scienza medica. Siamo sentimentali, diciamo che la vita va preservata sempre, ma dovremmo avere i piedi per terra e capire che se andiamo avanti così le risorse finiranno e non potremo più curare nessuno. E poi che senso ha arrivare a ottant’anni pieni di acciacchi e dolori?”, ha detto Oliver Smithies, che 8 anni fa vinse il Nobel per aver condotto importanti studi sulle cellule embrionali.

L’opinione di Smithies è condivisa da molte persone. Il problema è che bisogna riuscire ad invecchiare bene, senza dolori e malattie. L’imperativo è, allora, iniziare a pensare di invecchiare bene già da quando si è giovani.

Fanno certamente riflettere le parole del dottor Kirkwood: “I nostri tessuti e i nostri organi sono stati concepiti per sopravvivere non per morire, solo che non sono abbastanza resistenti per poter sopravvivere all’infinito”. L’asserzione di Kirkwood è vera. La prova è data dai cittadini una piccola isola greca, Ikaria, che è come se avessero dimenticato di morire. Gli abitanti di Ikaria vivono molto perché mangiano molte verdure, legumi, olio d’oliva, pesce ed altri cibi salutari. Inoltre, mancando macchine sull’isola, si è costretti a spostarsi a piedi, quindi a muoversi sempre.

Certo, non si può obbligare gli abitanti di Roma, Milano o Napoli di comportarsi come quelli di Ikaria ma l’esempio dell’isola greca deve ricordarci che la longevità non è solo questione di geni o di data di nascita.

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