Emicrania: ecco come modifica il cervello, foto su Chephalagia
Da Redazione
Gennaio 25, 2016

Il mal di testa tormenta il 15% della popolazione mondiale e, ancora, non si riesce a capire bene da cosa sia dovuto. Un team di ricercatori dell’Università di Napoli sta cercando di svelare l’arcano
Stanno facendo il giro del web le foto che mostrano il cervello di alcuni pazienti con emicrania. Lo studio condotto dagli esperti di Napoli è stato pubblicato anche sull’autorevole magazine Chephalagia ed è molto importante per ideare terapie ad hoc contro l’emicrania, una tipologia di mal di testa che riguarda solo una zona del capo, che ha una durata variabile tra le 2 e le 72 ore.
Gli scienziati italiani hanno immortalato un’emicrania con aura visiva, riuscendo così a scoprire il punto dove il disturbo appare. E’ difficile la vita per molte persone che soffrono di emicrania, visto che al disturbo, solitamente, si aggiungono malesseri fastidiosi come nausea, stanchezza e inappetenza.
Gli studiosi, adesso, partiranno proprio dallo scatto per approntare terapie contro l’emicrania: innanzitutto prenderanno come riferimento le modificazioni cerebrali prodotte dall’emicrania. Sì, perché il disturbo modifica il cervello!
Secondo recenti indagini, un italiano su 5 soffre di mal di testa. Si tratta di un malessere particolarmente diffuso che bersaglia soprattutto le donne. Non si conosce precisamente la causa del mal di testa. Secondo gli esperti, fattori che possono favorirlo sono stress, insonnia, alimentazione erronea o fumo. Il disturbo si manifesta spesso in diversi componenti della stessa famiglia, quindi è anche di natura genetica. Nel 50% dei casi, comunque, l’emicrania è dovuta a situazioni di stress. Cercate di rilassarvi, dunque, se non volete essere sorpresi da un doloroso mal di testa.
Ricordiamo, inoltre, che ansia e depressione possono favorire o accentuare il mal di testa, così come determinati alimenti che contengono sostanze che innescano un ciclo neurovascolare. Favoriscono l’emicrania, ad esempio, cibi fritti, formaggi stagionati, vino rosso, tonno e sardine. Da evitare, poi, digiuno e diete ferree.
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