Episodi che avvengono in Italia sono sconcertanti. Molti lavoratori, evidentemente, vengono calcolati come merce o semplici strumenti dai datori di lavoro. Lo testimoniano storie come quella che vede protagonista Simona, una 40enne romana licenziata perché affetta da tumore.
Simona ha dovuto assentarsi dal lavoro per sottoporsi a un ciclo di cure, dopo la diagnosi del brutto male. Un giorno, però, ha ricevuto la lettera di licenziamento. Il motivo? “Superamento del periodo di comporto”. In soldoni, la 40enne si è assentata troppo dal lavoro. L’azienda si è mostrata spietata e cinica, non prendendo minimamente in considerazione il disagio della lavoratrice.
Francesco Iacovone, dell’Esecutivo Nazionale Usb Lavoro Privato, ha reso noto che il licenziamento verrà impugnato.
