Mutazione geni inattiva gene NCP1L1: rischio infarto cala del 50%

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Da una ricerca condotta da autorevoli istituti americani è emerso che una determinata mutazione dei geni renda inattivo il gene NCP1L1, responsabile della secrezione di una proteina che assorbe e trattiene il colesterolo dai cibi.

Rammentiamo che i tipici esempi di anomalie genetiche sono patologie come la sindrome di Pitt-Hopkins e la sindrome di Down. La maggior parte delle persone teme gli effetti di tali patologie.

Celebre è l’asserzione del noto etologo Richard Dawkins, secondo cui al centro della selezione naturale c’è il gene e non l’organismo: “I geni non si preoccupano delle sofferenze degli organismi, perché in realtà non si preoccupano di nulla.

I ricercatori della Washington University School of Medicine di St. Louis, della Harvard University di Boston e del Broad Institute presso il Massachusetts Institute of Technology hanno riabilitato i geni, scoprendo che una specifica mutazione degli stessi, esistente in un individuo su 650, permette di disattivare il gene NPC1L1 e quindi riduce del 50% il rischio di infarto.

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