Renzi affossa ‘La Buona Scuola’: “Non si fa tempo ad assumere per settembre”

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Ieri il premier Renzi è stato ospite di Porta a Porta, programma condotto da Bruno Vespa. Il presidente del Consiglio ha dichiarato, riferendosi al sindaco di Roma e allo scandalo Roma Capitale: “se sa governare vada avanti o torni a casa”. Insomma, l’ex sindaco di Firenze ha incitato Ignazio Marino a fare bene; altrimenti dovrebbe dimettersi.

Renzi ha parlato anche della discussa riforma della scuola, sottolineando che ognuno ha le sue responsabilità: “Con 3mila emendamenti non si fa tempo ad assumere per settembre”. Il premier attacca opposizioni e minoranza, sostenendo che bloccano l’iter, convocando una conferenza in materia. Il leader della Cgil, Susanna Camusso, ha affermato che Renzi vuole vendicarsi: “siccome non gli abbiamo dato ragione dice che non si assume”.

A Porta a Porta Renzi si è anche soffermato sulla nomina di Ettore Rosato a nuovo capogruppo, evidenziando che “è il momento più duro di una legislatura da brividi”. Il premier, comunque, è determinato ad andare avanti fino al 2018: “Vado a casa se perdo il congresso nel 2017 o le elezioni, capita di perdere ma un anno fa il Pd aveva il segno più del 40% ed il segno meno sul lavoro, ora invece abbiamo 260.000 posti di lavoro in più”.

Il premier italiano ha fatto intendere che non teme né Fassina né altri. Lui va dritto, non si ferma, e quel monito al sindaco di Roma (“se fossi in Marino non starei tranquillo”), sembra proprio un’avvisaglia di nuove elezioni nella Capitale. Parlando di Ignazio Marino, Renzi ha dichiarato: “E’ una persona perbene, non c’è dubbio ma lasciando l’inchiesta alla magistratura a me interessa capire se pulisce le strade, tappa le buche, affronta l’emergenza casa”.

I prossimi impegni del Governo? Giustizia e loca tax. La “Buona Scuola”, invece, rischia di affossarsi. “La mole di emendamenti rende impossibile assumere a settembre i 100.000 precari. E’ la conseguenza delle scelte dell’opposizione. Noi ci siamo, spero anche gli altri”, ha dichiarato il premier, che poi, su Twitter, ha reso noto di non voler accantonare la riforma. Per questo a luglio si svolgerà un convegno per discutere sulla riforma, a cui parteciperanno sindacati, famiglie e insegnanti.

“Sento tutti e poi decido, se no non si fa niente”, ha invece detto Renzi riguardo alla delicata questione dell’immigrazione. Riguardo agli accordi di Dublino, il premier ha lanciato una frecciatina alla Lega Nord: “Gli accordi di Dublino non li ha firmati ieri Alfano, sono arrivati quando gli stessi che oggi protestano erano al governo”.

rinviata di un anno, quindi, la Buona Scuola architettata dall’esecutivo Renzi. Troppi emendamenti. Una nota della maggioranza del Pd parla chiaro: “Nei prossimi tre giorni la minoranza può lavorare a togliere o ridurre gli emendamenti in commissione per consentire alla riforma di essere approvata nei tempi stretti che ci sono e dunque procedere alle assunzioni dei precari. Vediamo se i sindacati si schiereranno con 100.000 lavoratori da assumere o contro”.

Il ministro Giannini ha così commentato le parole di Renzi sulla riforma della Scuola: “Dobbiamo cercare di arrivare a conclusione con tutte le doverose forme di miglioramento che la Camera aveva già apportato e che il Senato può utilmente recuperare o rinnovare ma mettendo insieme tutto, a partire dall’autonomia scolastica, che è il nostro obiettivo fondamentale per rendere meno borbonico il sistema. La nostra volontà è quella di un grande dialogo sulla scuola e c’è stato un dibattito ampio su questo progetto educativo che comprende anche la fine della piaga del precariato storico”.

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