L’odiosa Tasi, la tassa sui servizi indivisibili, che attualmente grava sull’abitazione principale, verrà abolita anche per gli inquilini. Insomma, chi è in affitto non si dovrà più preoccupare di pagare la Tasi
La bella notizia è stata diffusa nelle ultime ore dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, in occasione del Question Time alla Camera. “E’ corretto un intervento finalizzato all’eliminazione della Tasi sia per i possessori sia per i detentori dell’immobile, evitando disparità tra contribuenti. L’eliminazione della tassa sugli immobili deve portare anche una modifica della disciplina della Tasi, che oggi comprende anche la casa principale, suddividendo tra detentori e possessori. Appare, quindi, corretta l’eliminazione della tassa a possessori e detentori, evitando disparità tra contribuenti”, ha spiegato il ministro dell’Economia riguardo alla prossima abolizione della Tasi.
Padoan, nel corso del suo intervento alla Camera, ha anche precisato che il Governo non mira a far aumentare l’indebitamento verso il 3%: “L’indebitamento si collocherà quest’anno al 2,6% e continuerà a scendere negli anni successivi”.
Il ministro dell’Economia ha anche parlato di pensioni, puntualizzando che molto difficilmente la recente riforma sarà sottoposta a “modifiche strutturali”: “Una modifica che scollegasse l’età pensionabile dalla speranza di vita andrebbe contro i principi di sostenibilità del sistema. Introdurre ulteriore flessibilità comporterebbe oneri rilevanti, quindi interventi vanno valutati con attenzione tenendo conto di costi e benefici”. Tali parole suscitano qualche perplessità. Ma il premier Renzi non ha detto, recentemente, che c’è bisogno di introdurre qualche modifica alla legge Fornero per garantire a certe categorie di lavoratori un’uscita anticipata? Dello stesso parere anche Tito Boeri, presidente dell’Inps, che aveva suggerito procedure di flessibilità in uscita non gravanti sul bilancio pubblico.
