Tatuaggi, inchiostri nocivi per la salute: rischio infezioni

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Tatuaggi: infezioni e virus dilagano

Tatuaggi: infezioni e virus dilaganoSempre più giovani, negli ultimi tempi, decidono di farsi uno o più tatuaggi sul corpo. E’ doveroso, però, ricordare a giovani e meno giovani che farsi un tatuaggio non è “una passeggiata”, nel senso che è alto il rischio di infezioni

 

Come ha ricordato recentemente lo “Sportello dei Diritti”, uno studio svizzero ha scoperto che numerosi colori per il trucco permanente e tanti inchiostri per tatuaggi sono nocivi per la salute. Due team di medici hanno compiuto accertamenti su 60 campioni tra inchiostri per tatuaggi durevoli e colori per trucchi ineliminabili, scoprendo che l’85% di essi è nocivo per la salute. Non bisogna allarmarsi, però, visto che le analisi sono state condotte su prodotti ritenuti già prima degli esami di dubbia considerazione. C’è di più. Sembra che le aziende che producono i coloranti non rispettano minimamente le norme in materia: ecco perché in due inchiostri analizzati sono stati accertati idrocarburi
aromatici policiclici, che, come tutti sanno, sono cancerosi. Un inchiostro giapponese, a quanto pare, conteneva 100 volte di più del livello massimo autorizzato in Europa.

Giovanni D’Agata, creatore dello “Sportello dei Diritti”, ha asserito che “ancora una volta ci troviamo di fronte a prove pressoché inconfutabili che troppo spesso le mode ci fanno dimenticare la necessità di stare attenti alla nostra salute prima di tutto. La pratica dei tatuaggi é una scelta individuale che comporta rischi soventemente sottovalutati. È chiaro che chi è determinato a farlo deve prestare la massima attenzione in primo luogo al centro dove dovrà essere effettuato, verificando la sussistenza di tutte le autorizzazioni, con particolare riferimento a quelle sanitarie, e che utilizzi prodotti clinicamente testati e strumentazioni assolutamente sterili”.

Non possiamo che condividere la visione di Giovanni D’Agata, ricordando che se i tatuaggi vengono effettuati in centri non attrezzati nel modo adatto sono veramente molto pericolosi. Nella maggior parte dei casi, però, i rischi non sono elevati. Per evitare infezioni bisogna innanzitutto prestare attenzione all’igiene. Chi ha intenzione di farsi un tatuaggio deve partire dal presupposto che i tatuaggi sono sicuri sempre se il tatuatore è una persona seria, e quindi opera nel massimo rispetto della normativa relativa all’igiene. L’ago con cui si effettua un tatuaggio rappresenta infatti un grande strumento per trasmettere patologie e virus anche molto gravi, come epatite e AIDS. Ogni studio che rispetta la legge e le normative sull’igiene dovrebbe operare sempre per ridurre al minimo il rischio di infezioni, usando, ad esempio, aghi monouso. Inoltre, i diversi apparecchi che si utilizzano per fare tatuaggi devono essere sterilizzati dopo ogni lavoro.

E’ bene che la persona che vuole farsi un tatuaggio si informi preventivamente e contatti solo tatuatori rinomati, che godono di un’ottima reputazione: solo così si potrà ridurre molto il rischio di infezioni. Se poi lo studio del tatuatore non piace, è meglio lasciare stare e sceglierne un altro: sulla salute non si scherza!

Bisogna fare tutte le domande che vengono in mente al proprio tatuatore, senza vergognarsi. Un bravo professionista non potrà che apprezzare il vostro atteggiamento. Lasciate stare, invece, i superficiali e tutti coloro che mostrano di non essere competenti, rispondendo grossolanamente.

Oggi, comunque, chi vuole farsi un tatuaggio è più esigente rispetto a chi aveva intenzione di farselo 20 anni fa. I clienti odierni, insomma, sono più attenti su tutto, a cominciare dall’igiene negli studi dei tatuatori.

Tirando le somme, non bisogna desistere dal farsi un tatuaggio per il timore di contrarre virus o patologie. Bisogna, comunque, prestare sempre la massima attenzione in sede di scelta del tatuatore. Innanzitutto, nel suo studio ci deve essere igiene. Attenzione anche agli inchiostri usati, visto che possono causare allergie. Michi Shinohara, docente di dermatologia alla University of Washington di Seattle, disse qualche anno fa: “Registriamo un aumento dei casi di allergie, prurito, formazione di cisti e arrossamenti a distanza di giorni, di mesi e anche di anni dal primo tatuaggio. La composizione dei tattoo è cambiata, gli inchiostri moderni contengono coloranti azoici, gli stessi usati nell’industria tessile, della stampa e nelle vernici delle automobili e pigmenti derivati della plastica. Questi composti si trovano nei colori rossi brillanti, corallo e gialli… Questi inchiostri interagiscono con la pelle e provocano complicanze anche sconosciute, incluse infezioni micobatteriche atipiche. Le reazioni della pelle possono anche essere confuse con il carcinoma squamo cellulare oppure nascondere il melanoma che viene così dagnosticato in ritardo. I tatoo possono provocare infezioni come epatiti B e C e abbiamo avuto anche casi di sifilide trasmessa con aghi non sterili”.

L’imperativo, dunque, è massima attenzione quando si decide di farsi un tatuaggio.

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