Osservatorio contro le ludopatie inutile senza stop agli spot

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L’Osservatorio contro le ludopatie, appena istituito con decreto dal ministro Lorenzin, è l’ennesimo pannicello caldo di un governo e di un parlamento che non ne vogliono sapere di contrastare seriamente la dipendenza da gioco d’azzardo. Lo dichiara in una nota Giovanni Panunzio, coord. naz. dell’Osservatorio Antiplagio, comitato di volontariato che dal 1994 denuncia le attività di ciarlatani e santoni e dal 2004 conduce una specifica battaglia contro le pubblicità di gratta e vinci, slot, scommesse e lotterie, nella più totale indifferenza.

Se il Governo e il Parlamento, per non irritare editori e concessionari, permettono che il gioco d’azzardo venga pubblicizzato, cosa rimane da osservare all’Osservatorio del ministro Lorenzin? Forse lo stato di degrado di chi viene irretito dal gioco compulsivo? Oppure i disagi e i drammi delle famiglie che vedono i loro figli e i loro genitori rovinarsi o suicidarsi? O forse il Ministero della Salute vuole continuare ad “osservare” il numero crescente dei giocatori patologici, per poi dire demagogicamente che gli psichiatri e le strutture del servizio sanitario nazionale fanno bene il loro lavoro perché sono stati a bravi a curarne una percentuale risibile?

Se in Italia non è consentito fare pubblicità ai tabacchi – continua Panunzio – perché non deve e non può essere vietata anche la réclame del gioco d’azzardo, insieme a quella di alcolici e superalcolici, in particolare in tv? Un esecutivo e un parlamento affetti da tale e tanta schizofrenia possono continuare ad usare il termine “prevenzione” se non intervengono alla radice, proprio dove queste dipendenze hanno la loro origine e traggono la loro forza? Non c’è un solo schieramento politico di Camera e Senato che si sia pronunciato in tal senso: ci si chiede a quali e quanti interessi soggiacciono coloro che dovrebbero rappresentare il cittadino, mentre con la loro piaggeria e la loro accidia contribuiscono alla sua rovina.

I parlamentari italiani e il governo si rendono conto che le prime vittime delle pubblicità di prodotti che creano dipendenze così gravi sono i bambini? Un Paese civile può istigare i minori e i giovani, e non solo, ad ammalarsi irreversibilmente, con la scusante che negli spot viene detto e scritto che bisogna giocare e bere con moderazione? Uno Stato può essere più ipocrita e più Ponzio Pilato di così?

L’Osservatorio contro le ludopatie del Ministero della Salute forse esclude la salute mentale? E soprattutto, se si definisce “contro”, perché invece si situa dalla parte di chi incita i cittadini a farsi del male con messaggi enfatizzati, ridondanti e allo stesso tempo ingannevoli e devastanti? Il ministro Lorenzin e i suoi vice o collaboratori – conclude Panunzio – avranno un giorno la compiacenza di rispondere a queste domande? O il loro intento è fare orecchie da mercante (è proprio il caso di dirlo) insieme a qualsiasi altra cosa, anche inutile, pur di dimostrare che si stanno occupando di una piaga sociale? L’impressione è che l’Osservatorio istituito dal Ministero sia in realtà un fucile già scarico, o che spari a salve: se il ministro infatti dice che saranno messe in campo tutte le misure, o va fino in fondo, o in futuro dovrà constatarne l’inutilità.

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