Aria condizionata: uomini la sopportano di più, donne sentono freddo prima

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Condizionatori: temperatura va impostata differentemente per uomini e donne

Condizionatori: temperatura va impostata differentemente per uomini e donneNelle ultime settimane le temperature, in Italia, hanno lambito livelli spettacolari. Fa caldo, molto caldo in Italia e molte persone si rinfrescano con l’aria condizionata, in casa e in ufficio. Non tutti sanno, però, che l’aria condizionata è generalmente regolata su livelli ben tollerabili dagli uomini ma non dalle donne. Pare che la maggior parte delle donne provi freddo quando c’è l’aria condizionata

 

Due studiosi olandesi hanno scoperto che gli uffici vengono climatizzati per essere ben tollerati dagli uomini ma non dalle donne. Gli uomini, dunque, sopportano bene l’aria condizionata; le donne no. La climatizzazione si basa su un modello di ‘comfort termico’ sviluppato nel 1960 che prende in considerazione fattori come la pressione del vapore e la temperatura, nonché il genere dei lavoratori, che nel ’60 era prevalentemente maschile.

In Olanda, oggi, c’è una situazione totalmente differente da quella degli anni ’60; in sostanza, ci sono più donne che lavorano. Solitamente gli uomini indossano cravatta e camicia quando lavorano; le donne, invece, vanno al lavoro con abiti più leggeri e sentono quindi più fresco. Gli uomini sentono più caldo quando lavorano rispetto alle donne: bisognerebbe regolare la temperatura nei locali in modo diverso perché uomini e donne non hanno la medesima percezione del caldo e del freddo.

Boris Kingma, biofisico del Maastricht University Medical Center in Olanda, ha dichiarato: “Se avessimo una visione più accurata della domanda termica delle persone presenti all’interno, allora sarebbe possibile progettare l’edificio in modo che si sprechi molta meno energia e questo significa che le emissioni di biossido di carbonio sarebbero inferiori”.

Fa caldo in questi giorni in Italia e in molte case e uffici sono sempre in azione i condizionatori. In base a un recente sondaggio, l’utilizzo dei condizionatori nella case di riposo ha determinato un calo del 17% dei ricoveri per malattie cardiovascolari e respiratorie. In un gerontocomio della Florida si registrò un malfunzionamento dei condizionatori: l’episodio fece sentire male, nel 4 giorni di inattività dell’impianto di condizionamento, 21 anziani ospiti su 89; 5 di essi, addirittura, persero la vita.

La presenza dei condizionatori nei luoghi di lavoro, secondo un studio condotto da alcuni ricercatori della National University of Singapore, aumenta la produttività dei lavoratori solo se vengono impostati a una temperatura di circa 20 °C. Già a 24 °C la produttività cala del 15% e aumenta il rischio di fare errori.

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