Biodiversità va tutelata: rischio danni economici rilevanti

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Legambiente ha sfruttato la Giornata mondiale della biodiversità, svoltasi ieri, 22 maggio, per ricordare che le specie viventi rischiano grosso per colpa del pessimo comportamento degli esseri umani. L’associazione ambientalista ha anche rammentato che bisogna adottare al più presto misure per preservare la diversità biologica.

E’ allarmante un dato: più di un quinto delle specie viventi in Italia rischiano l’estinzione. Se non si provvederà a ideare piani mirati ad ostacolare l’aumento delle temperature, il 16% delle specie animali e vegetali si estinguerà entro il 2100. Legambiente sottolinea che gli uomini devono puntare soprattutto sulle energie rinnovabili, sulla difesa della natura e sulle attività agricole sostenibili.

L’OCSE ha evidenziato che la perdita della biodiversità provocherà danni economici non irrilevanti, pari a 5 trilioni di dollari all’anno; una somma maggiore del benessere generato dalla maggioranza delle nazioni del pianeta.

“Occorre ridisegnare una strategia di tutela della biodiversità, tenendo ben presente il ruolo che l’agricoltura può avere nella sua salvaguardia, soprattutto nell’anno di Expò. Molte sfide ci attendono ma anche molte storie di successo che grazie a progetti, campagne e iniziative hanno contribuito a porre un freno alla perdita della biodiversità, da replicare: dalla salvaguardia del camoscio appenninico, che all’inizio del ‘900 era sulla soglia dell’estinzione mentre oggi è arrivato a raggiungere i 2.000 esemplari circa, alla bella esperienza del Centro di recupero delle tartarughe marine di Manfredonia che da quando è stato istituito, nel 2007, ha recuperato ben 902 esemplari di tartarughe marine in pericolo”, ha asserito Antonio Nicoletti, coordinatore nazionale aree protette e biodiversità di Legambiente.

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