Camini a bioetanolo: il riscaldamento domestico innovativo
Da Redazione
Novembre 24, 2015
I camini a bioetanolo, con la loro propulsione alternativa, possono essere considerati a pieno diritto i mezzi di riscaldamento biologici migliori ad oggi sul mercato.
Molti sono ancora gli interrogativi che affollano la mente dei consumatori relativamente a questa tecnologia: scaldano davvero? Con quale principio funzionano?
Quanto vale la pena il loro acquisto?
Vediamo insieme di addentrarci in questo caldo mondo.
Questo tipo di camini sono espressamente studiati e realizzati per le abitazioni in cui non è possibile realizzare una canna fumaria o che non dispongono delle spazio necessario all’installazione di un tradizionale caminetto a legna.
Risultano molto semplici da posizionare in quanto non richiedono alcun tipo di allaccio alla rete elettrica o del gas, quindi possono essere sistemati in qualunque stanza della casa, escluse le camere da letto e i bagni perchè nella combustione ovviamente si brucia ossigeno.
Questi camini come si evince dal nome stesso sono alimentati da bioetanolo, un particolare alcool prodotto dall’ingegneria industriale per mezzo di processi di fermentazione e distillazione di biomasse di scarto di provenienza urbana (rifiuti), industriale e agroalimentari uniti alle biomasse vegetali (amidacei, vinacce e cereali).
Il bioetanolo, ecologico e rinnovabile, così creato viene impiegato per alimentare biocamini per il riscaldamento domestico, la temperatura di combustione in questi impianti avviene sotto i 400 gradi centigradi e non vengono assolutamente emessi fumi nocivi (né odori sgradevoli) e non vi sono residui di fuliggine.
Il risultato di questa combustione è semplicemente costituito da vapore acqueo con un minima parte di anidride carbonica (in quantità simile a quella prodotta da due candele) pertanto innocua per l’essere umano.
I camini a Bioetanolo belli, ecologici e amano il nostro pianeta
Due litri di bioetanolo permettono al camino di riscaldare l’ambiente per circa tre ore.
Unica accortezza che richiedono i questi impianti è l’utilizzo di bioetanolo denaturato come comburente e non l’alcool denaturato (anche questo contribuisce al mancato rilascio nell’aria di cattivi odori).
Come per ogni impianto di riscaldamento, anche i camini a bioetanolo, in fase di acquisto è necessario prestare attenzione alle necessità termiche dell’ambiente in cui si disporrà il camino, alla cubatura dell’ambiente, al rendimento e alla potenza necessaria (nonché al costo finale del bioetanolo).
In ambienti domestici di dimensioni normali, il calore generato dai camini ha una diffusione abbastanza celere, posizionandoli tra i sistemi di riscaldamento medio alti. Una stanza di 45 metri quadrati viene riscaldata in breve tempo con un incremento della temperatura di 10 gradi all’ora.
La struttura dei camini a bioetanolo presenta un serbatoio dotato di pietra porosa che assorbendo il bioetanolo lo brucia trasformandolo in calore, rilasciando vapori innocui per l’uomo. Da non dimenticare che la pietra porosa è anche una zona sicura, perché separa la fiamma vera e propria dal combustibile, impedendo di fatto che questi vengano in contatto tra loro.
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