Cellule staminali contro la sclerosi multipla
Da Redazione
Gennaio 21, 2016
Potrebbe arrivare da una cura contro il cancro una risposta confortante per i malati di sclerosi multipla.
È quanto affermano ricercatori inglesi impegnati nello studio di una cura a base di cellule staminali contro alcune forme di tumori applicata a malati di sclerosi multipla. Si tratta dei medici del Royal Hallamshire Hospital di Sheffield, che stanno sperimentando il trattamento.
Lo studio
Alcuni pazienti, circa una ventina, si sono sottoposti a trapianti di midollo osseo utilizzando le proprie cellule staminali. Alcuni tra i malati più gravi, ridotti alla paralisi, secondo quanto riscontrato dai medici, sono addirittura riusciti a camminare. Per i medici si tratta di una vera e propria conquista, data dal fatto di aver scoperto un “trattamento che può potenzialmente ribaltare uno stato di disabilità grave”. La sperimentazione condotta nell’ospedale del Regno Unito mira a distruggere il sistema immunitario diventato difettoso a causa dell’insorgere della sclerosi multipla, usando la chemioterapia. Grazie al contributo delle cellule staminali raccolte nel sangue dei pazienti stessi, il sistema immunitario viene poi ricostruito. “Il sistema immunitario – dice il professor John Snowden, ematologo al Royal Hallamshire Hospital – viene resettato e riportato nella situazione che precede lo sviluppo della sclerosi multipla”. La sperimentazione è in corso da tre anni, su venti pazienti del Royal Hallamshire Hospital di Sheffield. I medici sono entusiasti dei risultati raggiunti, anche se serviranno ancora diverse verifiche prima di poter cantare vittoria.
I numeri della malattia
Le sclerosi multipla colpisce indifferentemente sia uomini che donne. Nel mondo si stimano circa 2,5-3 milioni di persone affette da questa malattia. Seicentomila si queste sono in Europa. In Italia i cittadini malati di sclerosi multipla sono circa 75 mila, nel Regno Unito, dove al momento è in corso la sperimentazione, i malati sono circa 100 mila. Ad ammalarsi sono soprattutto i giovani. La percentuale più altra dei soggetti che riceve una diagnosi di sclerosi multipla ha tra i 20 e i 30 anni. Se presa in tempo è possibile intervenire con trattamenti precoci capaci di garantire una buona qualità di vita per molti anni. Al contrario, se trascurata o diagnosticata troppo tardi può causare neurodegenerazione permanente.
Cos’è la sclerosi multipla e come si manifesta
Si tratta di una malattia neurodegenerativa che provoca importanti lesioni al sistema nervoso centrale. A essere danneggiato, nei soggetti affetti da questa malattia, è lo strato protettivo che circonda le fibre nervose del cervello e del midollo spinale. Questo elemento è noto con il nome di mielina. È questa la componente che viene erroneamente attaccata dal sistema immunitario, fino a provocare cicatrici e rotture tali da favorire l’insorgere della sclerosi multipla che blocca i segnali nervosi, come in una sorta di un corto circuito. Il sito AbilityChannel offre una guida dettagliata ai sintomi della sclerosi multipla. È importante evidenziare che non esistono manifestazioni universali della malattia, i sintomi sono tanti e possono variare da soggetto a soggetto. Si solito, a subire i primi segni di danneggiamento è il nervo ottico, con conseguenti disturbi alla vista: neuriti ottiche, fino alla perdita della capacità della messa a fuoco e della percezione dei colori. Si può assistere, nei casi più gravi, anche a una temporanea perdita della vista. Anche il senso dell’equilibrio e la coordinazione dei movimenti subiscono alterazioni. Vertigini, tremori e stanchezza costante sono alcune delle manifestazioni principali. La carenza di coordinazione tra muscoli provoca una riduzione dei movimenti volontari. A subire variazioni è anche la sensibilità, con percezioni anomale degli arti e continui formicolii agli arti e sensazioni di bruciore. Insorge anche la difficoltà nel controllo della vescica, con conseguenti problemi di incontinenza. Inoltre, il funzionamento non corretto dei muscoli addominali si traduce nel tempo in problemi per la mobilità intestinale. Diversi possono essere i sintomi e interessare anche la sfera emotivo, oltre a quella del linguaggio. Fondamentale, però, resta la tempestività della diagnosi.
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