Dèjà-vù effetto di anomalia cerebrale: visione richiama stimolo mnestico correlato

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I dèjà-vù, ovvero quella sensazione di aver vissuto determinate esperienze o di essere stato in determinati luoghi sarebbero conseguenza di un’anomalia cerebrale. Lo hanno scoperto alcuni studiosi dell’Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare del Cnr.

“Noi pensiamo di aver già visto quel posto ma in realtà è la sensazione che abbiamo provato nel vederlo che ci richiama uno stimolo mnestico precedentemente associato”, ha dichiarato Antonio Cerasa, uno dei ricercatori.

Esplicative le parole del professore Antonio Labate: “Lo studio ha evidenziato che sia i soggetti malati che le persone sane interessate da déjà-vu presentano anomalie a livello morfologico, che coinvolgono però aree cerebrali diverse. I pazienti affetti da epilessia presentano anomalie localizzate nella corteccia visiva e nell’ippocampo, cioè nelle aree cerebrali deputate al riconoscimento visivo e alla memorizzazione a lungo termine. Questa scoperta dimostrerebbe che la sensazione di déjà-vu, riportata dai pazienti durante un episodio epilettico, è un sintomo organico di una memoria reale, anche se falsa”.

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