Elena Donazzan, parole razziste dopo furto bici: “Maghrebino di m…”

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Elena Donazzan insulta ladro maghrebino

Elena Donazzan insulta ladro maghrebinoElena Donazzan, assessore all’Istruzione e alla Formazione del Veneto è andata su tutte le furie dopo aver scoperto che un immigrato maghrebino le aveva rubato la bicicletta dopo una serata passata al ristorante, proferendo parole alquanto ‘pesanti’ e indubbiamente razziste

 

Alla fine, la Donazzan ha ritrovato la sua bicicletta ed ha raccontato la sua disavventura a lieto fine su Facebook. “Non avranno più tanta voglia di rubare se avranno il dubbio che vi sia un patriota camerata pronto a farsi giustizia”, ha scritto l’assessore forzista sul popolare social network, sottolineando di aver riconosciuto la sua bici e di essersi fatta aiutare da alcuni amici a recuperarla. A bordo c’era, appunto, un immigrato maghrebino.

“Nel frattempo io riconosco la mia bici con sopra un magrebino di m… la mia bicicletta… Diciamo che i magrebini non avranno più tanta voglia di rubare le nostre bici se avranno il dubbio che vi sia un Patriota Camerata pronto a farsi giustizia”, sottolinea l’assessore nel post. Toni del genere sono stati approvati da molti internauti, ma numerosi sono stati anche quelli che si sono infuriati, reclamando subito le scuse della Donazzan per il suo atteggiamento palesemente razzista.

L’assessore della Giunta Zaia, ex An ed attualmente forzista, ha replicato alle accuse con un secondo post su Fb, spiegando il motivo per cui ha dato in escandescenze: “Alle anime belle che si sono scandalizzate per il linguaggio, voglio solo dire che ero molto, ma molto arrabbiata. Insomma, trovarsi di sera tardi in mezzo a della gente dedita a spaccio e furti e dal coltello facile, non rasserena di certo. Tanti sono stati coloro che mi hanno raccontato episodi analoghi, insicurezza crescente dovuta quasi sempre alla presenza non ordinata né controllata di stranieri. Mi chiedo se il linguaggio sia stato troppo forte per questa situazione insostenibile, non solo per me, ma per tutte le persone che vogliono vivere tranquille”. Basterà tale giustificazione a placare gli animi? Chissà?

Non è la prima volta che la Donazzan fa parlare di sé per le sue uscite ‘nostalgiche’, del resto non è una novità la sua vicinanza agli ambienti di estrema destra. Spesso l’assessore ha lasciato perplessi anche i suoi colleghi, in Regione. Quattro anni fa, ad esempio, Elena si fece immortalare insieme a diversi ragazzi pidiellini mentre facevano il saluto romano con la bandiera della Rsi. I giovani avevano voluto festeggiare la Liberazione a loro modo. La foto venne subito pubblicata sui social ma non ritraeva la Donazzan perché se n’era già andata. L’immagine scatenò numerose polemiche, ma Elena difese i ragazzi, sostenendo che il vero colpevole era “il sindaco di Vicenza Achille Variati, che dal palco del 25 aprile ha usato parole durissime contro questi ragazzi, che lui vuol vedere ad ogni costo nostalgici fascisti, anche se non lo sono. E così loro, prendendolo in giro, lo hanno accontentato, mettendosi in posa”. Nonostante ciò, la foto venne demonizzata da molti, tra cui Giorgia Meloni e Annagrazia Calabria. Quest’ultima affermò: “È inaccettabile che esponenti e dirigenti del movimento giovanile, considerando proprio il ruolo che ricoprono, si esibiscano in un’azione offensiva”.

Negli ultimi anni, Elena Donazzan ha sorpreso anche per diverse proposte, come quella relativa all’istituzione della Festa della famiglia naturale, che si dovrebbe celebrare l’ultimo giorno di scuola prima delle festività natalizie.

Elena Donazzan sarà probabilmente protagonista, in futuro, di altri siparietti nostalgici.

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