Emicrania infantile: diagnosi corretta arriva troppo tardi
Da Redazione
Aprile 10, 2015

Un giovane under 12 su dieci soffre di emicrania. Nonostante la percentuale alta, la giusta diagnosi arriva solamente dopo un biennio dalle prime avvisaglie. Si è dibattuto sul delicato argomento durante un convegno organizzato a Capri.
Gli esperti sostengono che genitori e pediatri possono fare la differenza quando si parla di emicrania infantile, riducendo non poco le sofferenze dei bimbi.
“Il genitore dovrebbe iniziare a preoccuparsi innanzitutto se anche lui soffre di emicrania. La familiarità, infatti, aumenta del 40 per cento il rischio, e del 70 per cento se a soffrirne sono entrambi i genitori… La prima cosa che chiediamo ai genitori è di tenere un diario delle crisi. Se si supera il limite di quattro attacchi al mese interveniamo. Dal punto di vista della terapia stiamo ottenendo buoni risultati con la Ginkgolide B insieme con coenzima Q10, vitamina B12 e magnesio, tutte sostanze naturali, mentre in casi più gravi si possono usare gli antidolorifici a minore impatto. Ci sono poi dei cambiamenti di stili di vita, a cominciare dall’eliminazione di alcuni cibi, che possono aiutare. L’importante è non affidarsi al ‘fai da te’, come fanno ad esempio certe mamme che danno al figlio i loro stessi farmaci”, ha spiegato il dottor Bruno Colombo.
Redazione
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