Ferrara, pecore tosaerba non vaccinate: multa di 12.000 euro per pastore

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Pecore non vaccinate: pastore bresciano multato

Pecore non vaccinate: pastore bresciano multatoUn pastore bresciano era stato incaricato dal Comune di Ferrara di rasare l’erba, mediante i suoi ovini, in numerosi punti della città ma ora è stato multato perché le pecore, circa 600, sono prive della vaccinazione contro la brucellosi

 

 

 

I vigili urbani di Bondeno hanno inflitto al pastore Massimo Freddi una multa di 12.000 euro (20 euro di multa per ogni pecora). Eppure, all’inizio, Freddi era rimasto contento per la decisione presa dal Comune di Ferrara: le sue pecore si alimentavano e contribuivano a migliorare il decoro della città, mantenendo sempre rasata l’erba in diversi punti di Ferrara. A promuovere l’utilizzo delle pecore per tenere sempre rasata l’erba era stata proprio la Giunta di Ferrara, anche perché l’erba del sottomura della città è di ottima qualità. Le norme igienico-sanitarie-veterinarie della Regione Emilia Romagna, però, hanno gelato il pastore, che si è visto infliggere una multa pesante. Fabio Bergamini, sindaco di Bondeno, ha asserito che le 600 pecore dovevano essere vaccinate contro la brucellosi. Il pastore bresciano, incredulo, non riesce a capire perché i suoi ovini, reputati incolumi dalla brucellosi in Lombardia, avrebbero dovuto essere vaccinati in Emilia Romagna. Duro colpo, quindi, per le pecore tosaerba e per il pastore Massimo Freddi.

Tutto sembrava filare liscio. Il pastore bresciano aveva raggiunto un accordo col Comune di Ferrara sul metodo silenzioso e green di rasare l’erba del sottomura del cittadine e, invece, qualcosa è andato per il verso sbagliato: la burocrazia ha sferzato il pastore e le sue pecore. Massimo Freddi è stato multato lo scorso dicembre ma la vicenda si è appresa solamente ora. A riportare per primo la notizia è stato il tabloid La Nuova Ferrara con un articolo intitolato “Morale della favola: la politica conterà le pecore”. Nell’editoriale il direttore Stefano Scansani ha scritto:

“Durante l’attraversamento di quella contea il pastore Freddi è incappato nelle maglie delle norme igienio-sanitarie-veterinarie della Regione Emilia Romagna”.

Insomma, ancora una volta la burocrazia ha messo a tacere qualcosa di positivo, divertente ed utile per il decoro delle città in nome di una presunta tutela dell’incolumità. Peccato, era bello vedere le pecore che brucavano e, allo stesso tempo rendevano migliore la città. Sicuramente è un metodo migliore e meno inquinante dei tagliaerba a scoppio, non pensate? Eppure la notizia dell’utilizzo delle pecore di Massimo Freddi era stata accolta positivamente dai cittadini e dalla politica locale, visto che l’erba della città cresce ma tagliarla costa. Il pastore Massimo Freddi pratica ancora oggi la transumanza: il suo gregge era partito, lo scorso settembre, dai monti della Val Trompia; poi aveva attraversato alcune zone vicine al lago di Garda, al fiume Mincio, ed era arrivato a Ferrara, dove sarebbe dovuto restare fino al prossimo maggio. Adesso, a causa delle rigide norme della Regione Emilia-Romagna, gli ovini si sposteranno in altri luoghi. Il ‘metodo ovino’ per rasare l’erba è certamente utile, economico e green. Molte città, nel mondo, lo usano per migliorare il decoro urbano ed evitare che l’erba cresca troppo. Anche al sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, sono arrivate negli ultimi anni molte richieste di utilizzo delle pecore per tagliare l’erba dei parchi e delle aree selvatiche, proprio come già avviene a Parigi.

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