Come diagnosticare i tumori? Con il naso del cane. Un metodo certamente poco ortodosso ma infallibile. L’olfatto dei nostri amici a quattro zampe, infatti, è così potente che permette di scovare sostanze che nessun dispositivo tecnologico sarebbe in grado di scoprire
Tumore al polmone maggiore causa di morte in Italia
Un team di studiosi è partito proprio dal fiuto del cane per analizzare il respiro e l’urina dell’uomo. Lorenzo Spaggiari, coordinatore del Programma Polmone dell’Ieo (Istituto europeo di oncologia di Milano), ha dichiarato riguardo alla neoplasia al polmone:
“Quello al polmone è la prima causa di morte per tumore in Italia: se la malattia è all’esordio, il tasso di sopravvivenza a 5 anni è del 54%, ma oggi solo il 15% dei casi viene identificato allo stadio precoce”.
Il chirurgo Roberto Gasparri, che ha studiato molto sul naso elettronico, ha detto:
“Nell’area alveolare che espiriamo si trovano dei composti organici volatili, i ‘Voc’, che sono frutto del metabolismo fisiopatologico alterato dal tumore e ne costituiscono la ‘firma molecolare'”.
Nasi artificiali perfetti grazie all’olfatto canino
Ma cos’è il naso elettronico? Gasparri ha fornito una risposta esaustiva:
“E’ un dispositivo olfattivo artificiale, grande come un modem, dotato di 8 sensori al quarzo che, analizzando l’aria espirata, rilevano la presenza o meno dei ‘Voc’ incriminati, con una sensibilità del 90% per i tumori del polmone allo stadio 1… L’accuratezza dei cani nel distinguere chi è sano da chi è malato è quasi un mistero, ma una volta capito cosa annusino esattamente sarà possibile costruire dei nasi artificiali perfetti. Saranno utilizzabili non solo per la diagnosi, ma nei follow up, nei casi di recidiva e per monitorare il trattamento”.
L’impegno degli uomini dell’Airc ha permesso di dare vita al naso elettronico di seconda generazione, connotato da 10 sensori. Non è lontano l’approdo di tale apparecchio negli studi dei medici di base. Nasi elettronici ed altri dispositivi giocano un ruolo importante nella lotta contro i tumori. Bisogna ricordare, però, che l’arma principale per evitare le neoplasie è la prevenzione.
