Un milione di italiani soffre di glaucoma, malattia che bersaglia gli occhi e che spesso è sottovalutata, o meglio non si riconoscono i sintomi
Si farebbe certamente più attenzione al glaucoma se si sapesse che, se non trattato tempestivamente e trascurato, porta alla cecità. Ieri, 6 marzo 2016, è iniziata la settimana mondiale del glaucoma, durante la quale medici e specialisti si mettono a disposizione per fornire informazioni su una patologia decisamente insidiosa. Fino al 12 marzo ci si potrà sottoporre a check-up gratuiti della vista. In 70 città italiane sono state organizzate molte iniziative su impulso dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia Onlus.
Il glaucoma è una malattia del nervo ottico dovuta a un incremento della pressione interna dell’occhio. Pian piano, chi è affetto da glaucoma tende a notare un riduzione del campo visivo, ovvero quanto l’occhio riesce a scorgere senza il movimento della testa. Il 50% dei malati di glaucoma non lo sa. Ciò è grave in quanto la patologia può essere tenuta sotto controllo con una diagnosi preventiva, E’ opportuno, dunque, sottoporsi regolarmente a visite oculistiche, specialmente se non si è più giovanissimi. I controlli, insomma, devono essere frequenti dopo i 40 anni, soprattutto se in famiglia ci sono altri soggetti affetti da glaucoma; la patologia, infatti, presenta caratteri di ereditarietà.
Se una persona affetta da glaucoma non si cura molto probabilmente dovrà fare i conti con la perdita della vista. Pian piano il campo visivo di riduce, fino alla cecità. Ciò rappresenta una vera disfatta anche per la medicina. La prevenzione è l’arma principale per contrastare il glaucoma, malattia che affligge 60 milioni di persone in tutto il mondo. Secondo recenti stime, però, il numero è destinato a crescere. Bisogna controllare con regolarità la vista dopo i 40 anni per non far vincere il “ladro silenzioso della vista” che colpisce senza dare sintomi e, spesso, quando viene diagnosticato, è allo stadio terminale. Ovviamente chi ha casi in famiglia, dovrebbe sottoporsi a visite oculistiche anche prima dei 40 anni.
