La Toscana marcia a piedi nudi per ricordare che bisogna accogliere migranti e non chiudere le porte a nessuno. La marcia degli scalzi tiene banco, dunque, anche in Toscana in nome del rispetto di donne, uomini e bimbi che scappano dalla guerra e dall’indigenza
Durante la marcia degli scalzi, i toscani, da Firenze a Lucca, hanno camminato a piedi nudi per manifestare la loro vicinanza ai profughi che hanno dovuto lasciare la loro nazione per sfuggire a fame e guerra, approdando in Italia e in Europa per ottenere una vita migliore e dignitosa. La marcia degli scalzi ha interessato Firenze, Pisa, Livorno, Prato, Carrara, Lucca, Arezzo e Grosseto.
Alla marcia degli scalzi hanno preso parte Oxfam, Cgil, Cisl, Uil ed altre importanti associazioni. “Non è pensabile fermare chi scappa dalle ingiustizie al contrario aiutarli significa lottare contro quelle ingiustizie. Dare asilo a chi scappa dalle guerre, significa ripudiare la guerra e costruire la pace”, hanno affermato diversi partecipanti alla marcia degli scalzi.
Lo scopo della marcia è sottolineare, in primis, che bisogna aiutare e aprire le braccia al prossimo, ai profughi, a chi fugge da guerre e povertà; poi sollecitare le autorità italiane ed europee a mutare le politiche migratorie, in modo che i profughi vengano accolti senza ‘se’ e senza ‘ma’. La marcia degli scalzi, insomma, è un modo interessante per esprimere la propria vicinanza ai profughi e a tutti coloro che hanno bisogno di aiuto.
La marcia degli scalzi ha interessato gran parte delle città italiane, non solo quelle toscane. A Roma, Venezia, Napoli ed altre città tantissime persone hanno camminato senza scarpe per testimoniare la loro solidarietà ai migranti.
Il regista Andrea Segre, parlando della marcia degli scalzi, ha evidenziato: “E’ importante dire che la marcia sta procedendo in 71 città: anche se è stata promossa da personaggi dello spettacolo non è un’autocelebrazione, ma la richiesta di uscire dalla fortezza in cui ci siamo rinchiusi in Europa per fermare la tragedia dei morti”.
