La crisi porta a risparmiare, quindi a mangiare poco e male. In Italia accade questo. Medici e nutrizionisti lanciano l’allarme
Coldiretti ha reso noto che il 55% degli italiani non ha remore nel consumare cibi scaduti se sembrano in buone condizioni e la confezione non risulta danneggiata. Il dato è emerso da un’indagine Eurobarometro condotta a settembre. Ebbene sì, solo il 32% non consuma alimenti scaduti; l’11%, invece, ci pensa. Il 2% non ha risposto al sondaggio.
Insomma, gli italiani solitamente consumano un alimento anche successivamente alla scadenza indicata sulla confezione. Il cibo, però, deve sembrare in buone condizioni.
“A guidare i comportamenti degli italiani è la scarsa conoscenza delle informazioni contenute in etichetta con riguardo alla scadenza dei prodotti ed in particolare in merito al diverso significato tra ‘da consumarsi preferibilmente entro il…” e ‘da consumarsi entro'”, ha dichiarato Coldiretti.
In riferimento alla dicitura ‘da consumarsi entro’, sembra che la maggior parte degli italiani creda che l’alimento possa essere consumato anche dopo la data di scadenza, se è in buone condizioni. Ebbene, tale comportamento è sbagliato. Se sulla confezione c’è la scritta ‘da consumarsi entro’ significa che entro tale data il cibo deve essere mangiato. Non si può consumare dopo! Inoltre i prodotti contenuti in tali confezioni non possono essere più venduti. Chi mangia tali alimenti va incontro a seri pericoli per la salute.
Discorso a parte, invece, per le confezioni riportanti la dicitura ‘da consumarsi preferibilmente entro il’, visto che gli alimenti in essere contenuti possono essere anche consumati qualche giorno dopo la data di scadenza. Ovviamente non bisogna far trascorrere secoli!
Solitamente la dicitura ‘da consumarsi entro’ viene indicata per prodotti altamente deteriorabili, come latte e uova.
Non è la prima volta che Coldiretti segnala l’abitudine di gran parte degli italiani di portare a tavola cibi scaduti. L’anno scorso, ad esempio, venne sottolineato che il 59% degli italiani aveva consumato cibi scaduti. C’è di più. Il 15% aveva mangiato cibi scaduti anche da un mese. Il triste effetto della crisi sull’alimentazione degli italiani.
