Vi è capitato, negli ultimi tempi, di recarvi nei supermercati o nei panifici e notare del pane nero? Beh, quel pane scuro incuriosisce: si tratta del pane al carbone che, secondo molti, non fa bene alla salute
In Puglia, negli ultimi tempi, sono stati denunciati 12 forni perché producevano pane al carbone vegetale usando il colorante E153. In realtà, i fornai devono prestare attenzione anche al carbone attivo in sede di preparazione di focacce e pane perché corrono il pericolo di essere denunciati per truffa.
I fornai e panificatori italiani sono stati avvertiti dalla CNA Alimentare sul rischio che corrono in caso di utilizzo del carbone attivo quando producono pane e focacce. L’associazione ha sottolineato che il carbone vegetale è una sostanza catalogata come additivo, quindi è inammissibile inserirla nell’impasto.
La CNA Alimentare ha esortato tutti i produttori di pane italiani a non usare il carbone vegetale, ricordando che l’Italia riveste una posizione preminente in Europa per quanto riguarda la bontà e la qualità del pane locale. Del resto, la stessa normativa europea prevede che non si debba definire pane un prodotto ottenuto con l’aggiunta del carbone vegetale come additivo colorante.
Sulla questione è intervenuta anche la Coldiretti, ricordando che l’impiego del carbone vegetale non è vietato solo in Italia ma anche in Europa e negli Usa. Sono vietate, inoltre, eventuali etichette che indicano le proprietà benefiche del carbone vegetale, visto che viene usato alla stregua di additivo colorante.
Il carbone vegetale è impiegato in molti ambiti, anche in medicina poiché è considerato una sostanza depurativa, che annienta i composti dannosi. Forse non tutti sanno che il carbone vegetale viene usato anche durante la lavanda gastrica per assorbire composti nocivi ingeriti.
Il problema è che il carbone attivo non dovrebbe essere assunto senza aver consultato il proprio medico, visto che la sostanza riduce l’assorbimento dei farmaci. Occhio, dunque, al pane al carbone!
