Ieri, 8 marzo 2015, Papa Francesco ha fatto visita alla comunità del quartiere romano di Tor Bella Monaca, alla periferia est della capitale. Un quartiere troppo spesso denigrato e portato alle luci della cronaca da episodi di malavita e microcriminalità, ma la realtà, a detta proprio di Papa Francesco, è che “la gente di Tor Bella Monaca è buona ma ha soltanto un difetto, lo stesso che avevano Gesù, Maria e Giuseppe: essere poveri, la povertà“, ma “la differenza è che Giuseppe e Gesù avevano un lavoro mentre tanta gente non ha nemmeno da dar da mangiare ai figli, e voi lo sapete“; e aggiunge anche che “quando la gente si sente accompagnata e ben voluta non cade nella rete dei cattivi, dei mafiosi che sfruttano la gente povera per farle fare il lavoro sporco. Poi se la polizia li trova, trova la povera gente e non i mafiosi che pagano la loro sicurezza, e voi lo sapete“.
Il Papa ha fatto prima visita al Centro Caritas gestito dalle suore della Carità, ha incontrato alcune persone rappresentanti dei centri disabili, cinque famiglie indigenti italiane e straniere, si è intrattenuto poi nel cortile della parrocchia Santa Maria del Redentore con bambini e ragazzi delle catechesi e ha terminato poi la sua giornata di visita con una Santa Messa terminata intorno alle 19, quando poi il Pontefice, stanco ma ancora con la voglia di salutare la gente ancora raccolta in massa dietro le transenne fuori dalla chiesa, è salito in macchina e dispensando ancora sorrisi alle persone attraverso il finestrino dell’auto, ha ripreso con la sua scorta la strada per S.Pietro. Parole belle e importanti quelle dette dal Pontefice, al di là del fatto che siano state dette dal massimo esponente della religiosità cristiana, perchè hanno sapore di umanità a 360 gradi e dovrebbero far riflettere molto bene i nostri esponenti politici che da sempre non sembrano in grado di gestire le situazioni difficili di molti quartieri non solo a Roma, ma anche a Milano, a Napoli e in molte altre parti d’Italia.
