Riforma della scuola: blocco scrutini in vista, sindacati insoddisfatti

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Continua lo scontro tra Governo e sindacati riguardo alla riforma della scuola. Nonostante l’incontro avvenuto a Palazzo Chigi, i sindacati restano sul piede di guerra per l’atteggiamento dell’esecutivo.

Dopo aver incontrato i sindacati, il ministro dell’Istruzione Giannini ha dichiarato: “Il Governo sui punti qualificanti è chiaro che non ha volontà di fare passi indietro… bisogna trovare soluzioni tecniche a problemi che possano essere adottate senza scardinare l’impianto della riforma”.

Il numero della Cgil, Susanna Camusso, non ci sta e promette nuove mobilitazioni: “Non abbiamo avuto nessuna risposta alle criticità che abbiamo esposto… il mondo della scuola continua a essere mobilitato e sono molte le iniziative in cantiere”. E’ probabile, dopo lo stop dei test Invalsi, un arresto degli scrutini. Per il sottosegretario De Vincenti, però, il blocco degli scrutini sarebbe “irresponsabile”.

“Sconcerta che, a fronte di una manifesta volontà del Governo di dialogare sulla riforma della scuola si risponda – da parte di alcune sigle sindacali – minacciando il blocco degli scrutini. Un’iniziativa del genere sarebbe irresponsabile perché colpirebbe unicamente studenti e famiglie”, ha dichiarato De Vincenti.

Stefania Giannini ha commentato così il boicottaggio dei test Invalsi: “Vorrei denunciare un fatto molto grave, il sabotaggio del test Invalsi. Fortunatamente non è stato un calo così sensibile, siamo arrivati all’80% ma speculare su questo è inaccettabile”.

Susanna Camusso, segretario della Cgil, ha asserito che è inconcepibile riformare la scuola senza interpellare i protagonisti della ‘scena scolastica’. Insomma, l’incontro tra Governo e sindacati è stato un buco nell’acqua. L’esecutivo non vuole riformulare l’impianto della riforma della scuola. Tutto ciò, però, non va bene neanche al segretario della Uil, Carmelo Barbagallo: “È come se avessimo ancora una pistola puntata alla tempia”.

I sindacati pretendono la stabilizzazione di tutti i precari, non solamente 100.000. La riforma, infatti, lascerebbe a casa ben 80.000 precari. Ciò, per i rappresentanti dei lavori è inammissibile, così come sono inaccettabili gli eccessivi poteri che la riforma attribuisce ai dirigenti scolastici.

Marco Paolo Nigi, leader della Snals-Confsal, annuncia il prossimo blocco degli scrutini per dire no alla riforma della scuola: “Andremo al blocco degli scrutini, questo è già deciso”.

Intanto il premier Renzi dialoga sulla riforma della scuola su Twitter. A un utente che lo insultava ha risposto così: “Ho stima della funzione dei professori per pensare che possano insultare come fa lei. Dialogo con altri suoi colleghi”.

La struttura del sulla scuola non è mutata, benché il Governo abbia voluto far credere diversamente; anzi è peggiore della precedente. Sindacati e parti interessate faranno il possibile, usando tutti gli strumenti che hanno a disposizione, per contrastare la riforma ‘renziana’ della scuola.

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