Riforma scuola, Buona scuola diventa legge: leghisti contestano ‘teoria del gender’

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Buona scuola è legge

Buona scuola è leggeSi torna della Riforma della scuola, anzi della ‘Buona Scuola’ elaborata dal premier Renzi e dal ministro Giannini, visto che è diventata legge: i sì sono stati 277; i no 173. In occasione delle dichiarazioni di voto, diversi parlamentari leghisti hanno alzato cartelli con su scritto “giù le mani dai bambini”, per contestare la normativa sull’educazione di genere. Le proteste dei leghisti non si sono fermate e il presidente di turno, Roberto Giachetti, è stato costretto ad allontanare il capogruppo ed interrompere la seduta.

Massimiliano Fedriga ha rivelato il motivo per cui è stato espulso dall’Aula. In sostanza si vuole contestare una norma subdola (quella della teoria del gender), che lede i bimbi, soggetti tra l’altro affidati alle scuole. Fedriga ha sottolineato che si sarebbe aspettato di essere allontanato dall’Aula da Laura Boldrini, ma non da Giachetti, che comunque lo ha fatto tornare in Aula e votare.

Il ddl scuola, dunque, è diventato legge. Per Fedriga non si è davanti a un riforma della scuola ma a una controriforma che oscura il principio della meritocrazia. Il capogruppo leghista, inoltre, è allarmato perché, in virtù della garanzia della parità dei sessi, viene introdotta nelle scuole la teoria gender. “Questa riforma vuol aiutare l’annullamento della natura”, ha dichiarato Fedriga, ricordando che le famiglie, ora, devono far sentire la loro voce e far valere il loro diritto di dire “no”.

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