Alla faccia del welfare. In Italia, quasi la metà dei cittadini rinuncia alle cure per attese lunghissime. Ecco allora che si deve ricorrere al privato
E’ triste sottolineare questo dato: in Italia un nucleo familiare su due non si cura perché nella sanità pubblica bisogna attendere moltissimo ma, dall’altro lato, è oneroso, dal punto di vista economico, ricorrere alla sanità privata.
Censis e varie associazioni dei consumatori hanno scoperto che, nel 2014, nel 41,% delle famiglie italiane almeno un membro ha dovuto privarsi di un intervento sanitario. C’è di più. Le famiglie italiane devono pagarsi da sé il 18% della spesa sanitaria complessiva; molte, inoltre, hanno sborsato denaro ‘in nero’. Il pagamento ‘in nero’ delle prestazioni sanitarie dilaga soprattutto al Sud, dove è quasi una prassi. E’ giusto, secondo voi, tutto ciò? E’ giusto che gli italiani siano costretti a pagare il 18% della spesa sanitaria totale, quando in nazioni come la Francia e l’Inghilterra tale percentuale scende al 7% e al 9%?
Lo Stato è meno presente, dunque, nella vita dei cittadini italiani che, per colpa dei tagli alla Sanità, si privano anche delle cure sanitarie. Secondo un sondaggio Istat, il 9% degli italiani preferisce non curarsi: troppo cara la sanità privata e tempi siderali per quella pubblica.
Un grave problema riguardante l’assistenza sanitaria è quello dell’autosufficienza. Molti anziani non autosufficienti sono privi di assistenza. E’ giusto che lo Stato intervenga al più presto per garantire alle persone che non possono muoversi e non sono in grado di provvedere a se stesse di vivere dignitosamente.
I ticket sanitari ‘lievitano’, quindi gli italiani preferiscono spesso rivolgersi ai privati per farsi curare. Ci sembra giusto che lo Stato intervenga presto in materia. Non è possibile che le famiglie siano costrette a pagare di tasca propria le prestazioni sanitarie. Come se in questo Paese non ci fossero già abbastanza tasse da pagare! Il prezzo da pagare alle Asl per visite specialistiche o esami del sangue, infatti, è analogo a quello dei centri specializzati. Pazzesco!