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Smettere di fumare, il test individua il metodo migliore

Da Redazione

Ottobre 15, 2018

Smettere di fumare, il test individua il metodo migliore

Esiste una strategia individuale per smettere di fumare, lo rivela uno studio italiano. Con il test del sangue o della saliva è possibile cronometrare il metabolismo della nicotina. Secondo i ricercatori i soggetti con metabolismo hanno minore rischio di dipendenza. Lo studio è stato presentato al XIX Congresso Nazionale della “Società Italiana di Pneumologia” che si svolge a Venezia.

Metabolismo della nicotina

Un test può individuare la strategia migliore per smettere di fumare? La risposta è “sì”. Uno studio italiano condotto su un gruppo di cento fumatori italiani ha stabilito che i soggetti con metabolismo della nicotina più rapido sono meno dipendenti rispetto ai “colleghi” fumatori con metabolismo lento. Velocità del metabolismo della nicotina e dipendenza dal fumo sono quindi due aspetti collegati e con un test della saliva o del sangue è possibile monitorarli.

Lo studio è stato condotto dall’Azienda Ospedaliero Universitaria di Pisa. In un futuro non troppo lontano, smettere di fumare potrebbe essere più facile. I dati preliminari dei test indicano infatti che i soggetti con metabolismo della nicotina più lento accorciano i tempi tra una sigaretta e l’altra. Per loro, gli studiosi suggeriscono l’applicazione di un trattamento che fornisce nicotina in maniera costante, come un cerotto, in questo modo si riduce il desiderio di bionde.

Smettere di fumare è difficile

La maggior parte dei fumatori non riesce a smettere di fumare nonostante i trattamenti integrati, bassissime le percentuali di soggetti in astinenza a distanza di 3,6 e 12 mesi. Il presidente della SIP (Società Italiana di Pneumologia) sostiene che siano rispettivamente del 32%, 21% e 14%. Nell’80% dei casi smettere di fumare è un tentativo fallito. Studiare la velocità di smaltimento della nicotina potrebbe rappresentare un metodo efficace per intervenire in maniera incisiva. I dati dello studio presentati al congresso saranno approfonditi, secondo l’OMS ogni anno 7 milioni di persone muoiono a causa del fumo e di questi, 890mila sono le vittime del fumo passivo. In Italia si parla di 70mila morti all’anno e il 25% ha età compresa tra 35 e 65 anni.

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