SALVATE IL PILOTA SULLY
Ha già vinto due Oscar, ma, con questa interpretazione, sembra sulla strada giusta per una nuova vittoria. Sully è stato presentato al Telluride Film Festival ed ha impressionato piacevolmente pubblico e critica. Tom Hanks interpreta nel film il pilota Chesley “Sully” Sullenberg. Sully, in sostanza, parrebbe un film in cui si conosce il finale sin dall’incipit.
Nient’affatto. In effetti, il fatto, ossia il salvataggio di 155 anime grazie ad una prodezza di pilotaggio rappresenta solo il pretesto, l’inizio della storia. Al contrario dell’immagine eroica che si attribuisce a Sully per quel salvataggio, il film si concentra sulle conseguenze personali catastrofiche di tale imprudenza, poi eroica.
Sully s’interroga su cosa sia andato storto ed ha paura di volare di nuovo. Per lui, il dopo, è solo un incubo, in cui egli si sente meno forte, meno eroe che mai.
UN PILOTA DA OSCAR
Ciò che rende straordinario il film è la prestazione introspettiva e commovente di Tom Hanks. Solitamente impegnato in personaggi eroici (per davvero) o “appariscenti”, nel film interpreta un professionista medio che desidera unicamente tornare a casa dalla sua famiglia dopo aver finito il lavoro. Ma sarebbe difficile pensare ad un interprete migliore.
Sono passati 16 anni dalla scorsa nomination di Hanks all’Oscar e temiamo che, anche quest’anno, la sua sobria ma perfetta interpretazione possa venir data per scontato, come accade spesso per Meryl Streep. Sono bravi, sono talentuosi. Debbono essere per forza eroi. Ma a volte è più difficile definire il grigio e renderlo credibile.
LA RECENSIONE IN ESCLUSIVA
Sully è un eloquente ed elegante Docudrama che indaga sui punti critici del salvataggio, sull’azione comunque impulsiva del pilota e sul fatto che quell’azione avrebbe potuto causare la morte dei passeggeri. Il consiglio Nazionale dei trasporti mette in discussione la sua decisione e ciò che importa al film sono le notti insonni del pilota, i dubbi e la messa in discussione del suo operato. Di fatto, il film è Tom Hanks ed è proprio per questo che meriterebbe un Oscar.
