Tumori addio con peptide: riattiva proteine tumorali

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Tumori addio con peptide?

Tumori addio con peptide?Siamo vicini alla cura definitiva dei tumori? Forse. Un team di studiosi dell’Istituto di biologia cellulare e neurobiologia del Consiglio nazionale delle ricerche ha individuato una sostanza, il peptide, che è in grado di annullare le neoplasie. Sarà vero?

La caratteristica precipua della peptide è quella di ‘rinvigorire’ le p53, ovvero le proteine tumorali. Cosa sono quest’ultime? Beh, in soldoni, sono quelle proteine presenti nell’organismo umano che annientano le cellule cancerose e, in definitiva, eliminano il tumore. Il gruppo di ricerca italiano, coadiuvato dall’Airc e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, è arrivato così a scoprire una sostanza che, forse, permetterà di curare le neoplasie che, purtroppo affliggono e uccidono moltissime persone nel mondo.

L’equipe del Consiglio nazionale delle ricerche, dunque, si è concentrata su una sostanza in grado di favorire la cancellazione delle neoplasie mediante il ‘ripristino’ della proteina tumorale.

Non bisogna lasciarsi andare ad entusiasmi eccessivi, però, visto che dovranno essere effettuati altri studi per verificare se la peptide possa debellare il tumore. La necessità di altre ricerche è stata rimarcata anche dalla studiosa Fabiola Moretti:

 

“Se la proteina p53 avesse un corretto funzionamento, molto probabilmente, grazie alla peptide, risulterebbe più difficile essere colpiti dal tumore”.

L’obiettivo degli studiosi, da sempre, è quello di bersagliare solo le cellule malate, risparmiando quelle sane. Ebbene, con la peptide questo è possibile. La Moretti, comunque, è entuasiasta del risultato raggiunto:

“Grazie a tecniche di biologia molecolare e cellulare è stato individuato un peptide in grado di riattivare il soppressore tumorale p53, portando alla morte le cellule cancerose. Questo peptide non funziona sulle cellule sane, ma solo su quelle tumorali che sono come una macchina accelerata. Attivando la p53 aumentiamo a tal punto la velocità della macchina che la cellula muore, ma senza danneggiare le cellule sane“.

E’ ancora lontano, comunque, il momento in cui verrà commercializzato un farmaco che riattiva la p53. La Moretti ha asserito che il mondo della ricerca sta cercando finanziatori per la realizzazione di un farmaco che si basa su tale dinamica. La dottoressa Moretti ha aggiunto:

“Tanti studi stanno cercando di riattivare la p53 per arrivare a un farmaco, ma purtroppo molte di queste terapie hanno mostrato tossicità sulle cellule sane, mentre al momento la strategia che abbiamo testato ha il vantaggio di non essere tossica sulle cellule sane”.

Molti pazienti, a quanto pare, hanno già iniziato a fare richieste al Consiglio nazionale delle ricerche in merito a un farmaco che rigenera le proteine p53. E’ presto, però, per tutto ciò: c’è bisogno di altri test.

La responsabile del team di ricerca, Chiara Laezza, invece ha affermato:

“Esistono oncogeni ed oncosoppressori, geni normalmente presenti nel nostro Dna che regolano numerose funzioni cellulari e che sono coinvolti nella trasformazione da cellule ‘normali a cellule tumorali, quando subiscono mutazioni perdendo la loro corretta funzionalità. Tra questi, il fattore trascrizionale p53, originariamente noto come oncosoppressore, è certamente uno dei più importanti, perché quando subisce mutazioni non solo perde la sua attività soppressiva sul tumore ma acquisisce nuove funzioni oncogeniche, ovvero in grado di sostenere i diversi aspetti del processo di cancerogenesi tra cui un’alterata attività metabolica. In particolare, il nostro studio si è concentrato sulla regolazione da parte di P53 dell’espressione di alcuni enzimi del metabolismo del mevalonato nel glioblastoma multiforme, un tumore cerebrale altamente aggressivo”.

Nuove speranze, dunque, per i malati di tumore, anche se è presto, molto presto, per cantare vittoria. Il tumore va combattuto sempre e comunque. La ricerca deve adoperarsi per migliorare la condizione dei pazienti e salvare vite. Sono già decedute, nel mondo, troppe persone per le neoplasie.

Il cancro è un nemico che, pian piano, ti spegne, ti logora, ti fa perdere dignità.

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