Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, stigmatizza la pratica dell’utero in affitto, definendolo “ultra prostituzione”. In realtà, nel mondo della politica, sono molti che contestano chi ricorre all’utero in affitto per avere figli
La Lorenzin teme che l’approvazione del ddl Cirinnà sulle unioni civili possa aprire la strada a una disciplina, in Italia, della pratica dell’utero in affitto:
“E’ il mercato che si impossessa della vita delle persone, è la forza del più ricco esercitata in danno del più povero, è la frantumazione di ogni etica. Siamo nell’ultraprostituzione, e senza ipocrisia va denunciato ogni tentativo di regolamentazione che, in un regime di negoziazione del prezzo della gestazione e della vita stessa della mamma e del bambino, sarebbe illusoria”.
A scagliarsi contro Monica Cirinnà, prima firmataria del ddl che porta il suo nome, anche il direttore di Radio Maria, don Livio Fanzaga, che ha asserito durante la rassegna stampa del mattino:
“Questa qui, Monica Cirinna, mi sembra un po’ la donna del capitolo diciassettesimo dell’Apocalisse, la Babilonia, che adesso brinda Prosecco alla vittoria. Signora, arriverà anche il funerale, stia tranquilla. Glielo auguro il più lontano possibile, ma arriverà anche quello”.
Le parole di don Fanzaga hanno fatto sorridere la Cirinnà, che ha risposto per le rime, su Twitter, al religioso, ripetendo le parole dette dal compianto Massimo Troisi nel film “Non ci resta che piangere”:
“Mo’ me lo segno”.
Nella lunga missiva-appello inviata alle parlamentari, la Lorenzin ha sottolineato:
“Il corpo della donna non è un forno che si accende per far cuocere una torta; la torta di un altro, che quando è cresciuta al punto giusto, spegne il forno, prende la torta e la porta via. In tutto il mondo c’è un’antica battaglia da proseguire contro la mercificazione del corpo delle donne e dei bambini. L’incubo peggiore per una donna è vedersi strappare il figlio appena partorito. La donna ancora schiava, ieri come oggi, costretta a cedere ai padroni i propri neonati per non vederli mai più. Cambia il linguaggio, oggi lo chiamano ‘utero in affitto’…”.
La Lorenzin ha anche evidenziato che la pratica dell’utero in affitto rende la donna un mero pezzo da ricambio nel mercato globale.
