Venezia, giovane brasiliano ingoia molla metallica: salvato da Sandro Bordin e colleghi

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Disavventura per un giovane brasiliano che si trovava a Venezia per viaggio di studio. Il ragazzo, secondo quanto ha rivelato il primario di Otorinolaringoiatria del Civile, Sandro Bordin, aveva ingoiato la molla della protesi ortodontica mentre stava mangiando in un ristorante. La molla serviva a dilatare il palato.

Il giovane, quando si è reso conto di aver ingoiato la molla, ha cercato invano di estrarla e poi, avvalendosi di molliche di pane ha tentato di ingoiarla. Tremendo il risultato del gesto: la molla ha terminato la sua corsa tra il cavo orale e lo stomaco.

Il brasiliano è stato subito trasportato al Pronto soccorso e, da una prima radiografia, è emersa subito la gravità della situazione. Il dispositivo metallico era bloccato nella parete esofagea. “Non era possibile spingere la molla verso lo stomaco per poi estrarla con una incisione addominale. E non era possibile farla risalire verso il cavo orale con uno strumento flessibile, perché più si tirava più i due rami si configgevano all’interno della parete dell’esofago. L’unica soluzione sarebbe stata una toracotomia con tutte le complicazioni conseguenti”, ha asserito il primario.

Alla fine, il primario Bordin, il dottore Marco Manzoni e l’anestesista Mauro Scarpa hanno anestetizzato il giovane con il curaro e lo hanno sottoposto a un delicato intervento chirurgico. “Questa anestesia profonda ha consentito il rilassamento di tutta la muscolatura corporea e ci ha permesso di intervenire on una manovra complessa. Inserito un tubo rigido all’interno dell’esofago, con una microtelecamera e pinze apposite siamo riusciti a ruotare la molla all’interno dell’esofago, sganciandola dalla parete”, ha spiegato il primario. Il ragazzo sta bene e prosegue la sua vacanza studio in Italia.

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