Vescovo vieta durante le processioni, “inchini” sotto casa dei boss
Da Redazione
Marzo 31, 2015

In procinto della prossima Santa Pasqua, in relazione all’Affruntata di Sant’Onofrio, Monsignor Renzo, vescovo della diocesi di Mileto-Tropea-Nicotera, ha indetto nuove norme a tutelare la tradizionale processione pasquale che si svolge ogni anno in alcuni comuni della Calabria.
In particolare: nessuna sosta davanti alle case dei leader della ndrangheta coi tradizionali “inchini”, nemmeno se malati e niente incanto per stabilire chi porta la statua, ossia non ci sarà più l’asta alla quale vince chi offre di più, ma un’estrazione dei nomi.
Per questo nella sua diocesi la scelta di chi porta le statue avverrà “per estrazione” da una lista dalla quale sono escluse “persone aderenti ad associazioni condannate dalla chiesa, che siano sotto processo per associazione mafiosa o che siano incorse in condanna per mafia, senza prima aver dato segni pubblici di pentimento e ravvedimento”.
Un’ultima norma vieta infine di “girare o sostare con sacre immagini davanti a case o persone, tranne che si tratti di ospedali, case di cura, ammalati”.
Michela Galli
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