WhatsApp vietato agli under 16, pochi lo sanno: privacy a rischio?

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WhatsApp, servizio di instant messaging più famoso al mondo, è vietato agli under 16. Strano no? Eppure sono proprio i soggetti rientranti in tale fascia d’età ad usare maggiormente WhatsApp. Pare che il 70% dei giovani con meno di 16 anni sfrutti WhatsApp ogni giorno.

Ricordiamo che WhatsApp non è utilizzabile da chi vive in nazioni reputate “simpatizzanti dei terroristi” dagli Usa. Inutile sottolineare, poi, che non è possibile inviare messaggi ‘pesanti’, come quelli a sfondo razzista.

Secondo un recente sondaggio, l’81% dei possessori di iPhone, in Italia, ha scaricato WhatsApp. Ammaliati da tale piattaforma, tuttavia, sono anche i possessori di device equipaggiati con piattaforma Android. WhatsApp ha, pian piano, ottenuto un successo eccezionale nel mondo: 300 milioni di utenti, ogni giorno, sfruttano la piattaforma per condividere foto, messaggi, testi, video e messaggi vocali. Chi ha scaricato WhatsApp sul proprio dispositivo mobile controlla se sono arrivati nuovi messaggi tantissime volte al giorno. Insomma, la piattaforma è una propria dipendenza.

I più piccoli usano WhatsApp anche per evitare il controllo dei genitori che, da qualche anno, monitorano quello che postano specialmente su Facebook. In realtà WhatsApp non è un solo un servizio di messaging, visto che viene usato anche come social network. E’ per questa ragione che si deve fare attenzione all’utilizzo della piattaforma da parte degli under 16. Può capitare, infatti, che i minori postino una foto osé, magari dopo aver bevuto sostanze alcoliche. Quella foto finisce sul web e diventa di pubblico dominio. Ecco, tutto ciò dovrebbe essere evitato. Occorre, dunque, agire in modo appropriato in sede di configurazione dell’account. Forse non tutti sanno che, ad esempio, WhatsApp riesce a modificare autonomamente le configurazioni di sistema di uno smartphone o tablet, ma anche reperire dettagli su app e servizi usati dall’utente.

L’attitudine di WhatsApp di gestire info dei clienti deve far riflettere. Nell’Ue non è possibile raccogliere autonomamente dati relativi ai minorenni senza il consenso dei genitori. La famosa app di instant messaging è, allora, penalmente perseguibile? Forse.

Il problema è che quando i minorenni scaricano WhatsApp fanno poca attenzione alla sua violazione della privacy. Gli esperti consigliano ai minorenni di evitare di pubblicare foto e video compromettenti, suscettibili di utilizzi sconvenienti. Sarebbe bene eliminare, ogni tanto, contenuti, testi, foto e video WhatsApp dal proprio dispositivo.

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