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Primo raccolto di Marijuana prodotta dallo Stato

Da Redazione

Giugno 12, 2015

Primo raccolto di Marijuana prodotta dallo Stato

Dopo la semina, il raccolto. Comincia così con questo iter tipico l’avventura della cannabis con finalità mediche coltivata dallo Stato. Un percorso iniziato lo scorso settembre 2014 quando, a seguito di un accordo tra ministri della Difesa e della Salute Roberta Pinotti e Beatrice Lorenzin, si era dato il via a questo progetto pilota che prevedeva, per l’appunto, la possibilità per lo Stato di coltivare marijuana per finalità terapeutiche. Coltivazione che si è stabilito debba avvenire esclusivamente ad opera dell’Esercito presso l’Istituto farmaceutico militare di Firenze.


Provvedere alla coltivazione direttamente nel nostro Paese è un modo efficace di ridurre tempi e costi che oggi sono necessari per importare i farmaci a base di cannabis dall’estero. Iniziare a gestire in proprio tutto l’iter utilizzando per la produzione
i semi femminizzati della pianta, una delle varietà più ricercate, o altre tipologie, è un metodo efficace per rendere l’intero percorso più snello.
Dopo la decisione del settembre 2014, lo scorso febbraio era iniziata la coltivazione e adesso è giunto il momento del tanto atteso primo raccolto. Il ciclo completo infatti, dalla piantagione alla fioritura fino ad essiccazione e raccolto, dura 4 mesi. Il processo è iniziato a febbraio ed entro giugno terminerà con la raccolta. La prima volta per la marijuana di Stato.


Con questa normativa l’Italia è diventata il primo Paese a gestire presso una struttura pubblica la produzione di cannabis; lo spazio adibito a serre per la coltivazione è di 200 metri quadrati e si conta di arrivare a produrre circa 100 chili di marijuana ogni anno.


Con questa quantità di cannabis si provvederà a curare inizialmente malati affetti da Aids, cancro e Sla, ovvero la Sclerosi Laterale Amiotrofica, alleviandone sintomatologie e dolori cronici connessi.

La prima immissione sul mercato del farmaco prodotto con marijuana coltivata ‘in casa’ avverrà a luglio e saranno circa 2000 i pazienti interessati in questa fase.

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