Interventi odontoiatrici: gli impianti su 4 perni
Da Redazione
Giugno 15, 2016

Gli impianti su 4 perni sono ormai la proceduta implanto-protesica più utilizzata per quei pazienti che mancano di tutti i denti su entrambe le arcata, o hanno soltanto alcuni elementi rimanenti. La funzione masticatoria ed estetica di tutta l’arcata si può ripristinare in poche ore, senza dolore di sorta e con indiscussi vantaggi per il paziente.
Come si posizionano gli impianti su 4 perni
Gli impianti su 4 perni, la cui tecnica è definita in gergo odontoiatrico “all on four” cioè “tutto su 4“, prevede che prima dell’inserimento dei perni ci sia una “bonifica” delle arcate.
Si estraggono evidentemente gli ultimi elementi dentari, monconi o radici presenti, per liberare il campo operatorio ed eventualmente sfruttare gli alveoli lasciati per l’inserimento delle radici artificiali (gli impianti).
Secondo la moderna procedura i 4 perni vengono inseriti a seguito della perforazione del parodonto in anestesia locale sull’emi arcata. I perni saranno equidistanti per distribuire al meglio le sollecitazioni della masticazione.
La posizione dei perni tuttavia non è affatto casuale e viene definita secondo i suggerimenti della chirurgia computer guidata che, in base a calcoli estremamente precisi, individua i punti più opportuni per la funzionalità a cui è destinata la protesi fissa.
Gli impianti in titanio
Alla fine dell’inserimento degli impianti saranno in tutto 8 e potranno sostenere in totale 24 denti, 12 per arcata.
La durata e quindi anche la resistenza, è garantita da un materiale considerato il migliore per sostituire le radici naturali dei denti.
Il titanio, infatti, è altamente bio compatibile e non è soggetto a reazioni di “rifiuto” da parte dell’organismo. Questo aspetto rassicura contro qualsiasi tipo di infezione e permette ai perni di integrarsi perfettamente nelle ossa mascellari e garantire la migliore stabilità nel tempo.
Le protesi fisse
Le protesi fisse vengono realizzate subito dopo l’inserimento dei perni e la presa dell’impronta delle arcate dentali. L’impronta servirà ovviamente all’odontotecnico per creare le protesi fisse provvisorie, che andranno a dotare nuovamente il paziente dei denti perduti.
In questo frangente l’opera dell’odontotecnico è preziosa quanto veloce, perché in meno di 2 ore riesce a realizzare con la massima precisione la protesi. La differenza con le lunghe attese del passato è stupefacente.
Le protesi fisse provvisorie tornano, dunque, nelle mani dell’odontotecnico che le “prova” sul paziente e ne costata l’adattabilità. Vengono eseguiti eventuali aggiustamenti e il paziente potrà tornare a casa con la sua nuova dentiera.
La protesi fissa definitiva
La protesi con cui il paziente esce dallo studio è provvisoria, in quanto bisogna attendere la definitiva integrazione dei perni nelle ossa dei mascellari. Trascorsi circa 5 mesi, il paziente dovrà tornare in studio perché vengano “caricate” le protesi fisse definitive, che dureranno molto a lungo.
Ecco quindi completata la procedura degli impianti su 4 perni, che permettono di tornare finalmente a sorridere.
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